Regge in linea di massima l'impalcatura accusatoria della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, rappresentata da Giulia Pantano, nel procedimento "Lex" che vede alla sbarra le presunte cosche di Laureana di Borrello, nell'entroterra tirrenico. Il Gip Caterina Catalano, titolare del processo per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato (per gli altri si sta procedendo con rito ordinario presso il Tribunale di Palmi) ha condiviso le risultanze investigative collazionate dalla Procura pronunciando sentenza di condanna per dodici imputati imputati, con pene che vanno fino ai 20 anni per il presunto capomafia Marco Ferrentino.
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Oltre 100 anni di carcere complessivi.
Sono invece stati assolti Antonello Lamanna, accusato di essere componente della cosca Ferrentino, assistito dagli avvocati Enrico Chindamo e Francesco Siclari, Tiziana Pettè, accusata di essere componente della cosca Ferrentino assistita dagli avvocati Giovanni Montalto e Giuseppe Milicia, Francesco Ciancio, accusato di danneggiamento aggravato dalle modalità mafiose, assistito dagli avvocati Gregorio Ceravolo e Antonio Managò, Vincenzo Piromalli e Alessio Ferrentino classe '84, accusati di essere componenti della cosca Ferrentino assisti dall'avv. Giovanni Montalto.
La sentenza nel dettaglio:
Marco Ferrentino 20 anni
Francesco Ferentino 14 anni
Alessio Ferrentino classe 1987 13 anni e 4 mesi
Alberto Chindamo 13 anni e mesi
Antonino Digiglio 11 anni
Giuseppe Dimasi 6 anni
Francesco Lamanna 11 anni
Albino Marafioti 11 anni e 4 mesi
Giovanni Sibio 10 anni e 8 mesi
Gianfranco Bruzzese 2 anni
Roberto Furuli un anno
Pasquale Pettè 2 anni