Rai Stereonotte, quando la notte si illuminava di voci e canzoni

raistereonottedi Fulvio D'Ascola* - La notte, quella porzione di tempo sospeso tra i giorni, riempita da sogni a colori o da lunghe ore insonni. Rumorosa come gli oggetti di lavoro, agghiacciante come i suoni di sirene, profumata nell'odore del pane sfornato, solitaria e decadente, tra le piaghe delle devianze e delle troppe fragilità. La radio,il mezzo di comunicazione più bello, con la voce che rimbalza da una stanza e sottolinea canzoni, aprendo nuovi mondi e stili musicali, con panorami immaginari descritti nel racconto. Un palazzo al centro di Roma, ragazzi entrano con dischi sottobraccio, quasi come ombre con un portone che si apre in via Po 14 dove ci sono studi radiofonici ,per diventare piccole solitudini che si moltiplicheranno in milioni di ascoltatori. I dischi in vinile,la radio, una copertina sgualcita ed una intuizione geniale per riempire la notte con qualcosa di rivoluzionario per le rigide programmazioni RAI, che si scontrano sul nuovo campo del mondo della libera concorrenza in FM. Nasce una microsocietà silente, "le creature della notte", "il popolo della notte", attratti come il pifferaio di Hamelin da cinque conduttori radiofonici che dalle 0:30 alle 5:45 , si lega alle voci ed ai diversi stili di conduzione e di proposizione musicale. Scenario da inizio anni ottanta, l'Italia tenta di uscire dal decennio precedente ,un tunnel di stragi di stato, terrorismo, intrighi e ragnatele mai risolte.

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Anno 1982, Paolo Rossi annienta il Brasile e la nazionale di calcio è campione del mondo .I mezzi di comunicazione di massa televisivi iniziano a prendere il dominio della velocità commerciale. La notte è sempre ferma nel suo passaggio tra i giorni. Cinque conduttori iniziano dopo la mezzanotte a fare ascoltare i propri dischi, sono giornalisti musicali ,alcuni con esperienza radiofonica romana, tutti competenti e rappresentanti di un' avanguardia che scala i gradini della bellezza della musica ,dal Rock al Blues, dal Soul al Jazz, dall'Afro beat al Folk ,dal Country al Rap. Il popolo della notte vive negli ascolti ,la geografia dei loro luoghi è l'altro e l'altrove, dal punto fermo di casa può trasferirsi a Memphis, ma anche in Giappone o nella West coast americana o sulle rive della Giamaica, magari in una mansarda di Nottingh Hill Gate di Londra. Basta una voce ed una canzone. Il sottofondo musicale viene catturato dai registratori a cassette .Il tempo lento della notte ha cinque voci che diventano terapisti, specchi su cui infrangere la propria immagine migliore, con l'ascolto delle parole,con il silenzio strappato dai suoni. Le creature della notte non hanno bisogno di slogan, hanno la lancetta dell'orologio interiore puntata su quella direzione di radio in Fm, sono affascinati dal mistero dei volti nascosti degli speaker, non hanno bisogno di linee telefoniche per comunicare, affidano all'odore d'inchiostro su carta con la scrittura a volte incomprensibile, i messaggi di sogni e di aiuto ricevuto attraverso la musica.

Chiudono la busta , inseriscono il foglio ed inviano tutto a "Rai Stereonotte" via Po 14 Roma. Il fil rouge del contatto crea il primo rapporto di marketing relazionale, con l'invio degli adesivi della trasmissione. Giampiero Vigorito, Enrico Sisti, Alberto Castelli, Emiliano Li Castro,Felice Liperi, Ernesto Assante, Giuseppe Carboni, Ernesto De Pascale, Lucio Seneca, Alessandro Mannozzi, Carlo Massarini,è lunga la lista dei conduttori di Rai Stereonotte. L'altro e l'altrove non esiste ,nella notte si mescola tutto, ma poi accade che l'imprevedibilità dei tempi e degli umori cangianti, segna la parole fine datata 1995.Nulla finisce, ma si sospende,come un film con una sceneggiatura scritta nel segno di comunicazione in evoluzione.

La microsocietà delle creature della notte esiste e resiste,è un fiume carsico, che non ha bisogno di leggi e regolamenti, è legata dalla ritualità della musica ed implode nel secondo decennio del nuovo secolo. Anno 2020,dicembre,la velocità di internet e dei social network, magicamente fa emergere le creature della notte, rendendole indelebili nelle pagine di un libro." RAI STEREONOTTE il libro ". Giampiero Vigorito ha raccolto e fermato sulle pagine, gli anni della trasmissione dal 1982 al 1995,quasi come un codice musicale e sociale unico curando e coordinando le testimonianze dei conduttori, con la prefazione di Carlo Massarini, arricchendolo con il contributo delle testimonianze di ascoltatori dell'epoca.

Il libro è fermo su un tavolo accanto al giradischi, è da leggere,con belle storie ,raccontate e vissute, in un mondo racchiuso tra passioni ,suoni e parole, con il fascino indelebile della Radio. In sottofondo l'album "The Nightfly" di Donald Fagen, racconta di Lester il dj,di Baton Rouge e della musica di Sonny Rollins.Le creature della notte sorridono ed ascoltano in silenzio.

 

*Sociologo