[FOTOGALLERY] La lettera di una cittadina: come il declino prende forma a Reggio Calabria

spazzatura14feb10Riceviamo e pubblichiamo: 

Mi rendo conto che bisognerebbe iniziare questo mio "sfogo" con una parola, di certo, più elegante e diplomatica, ma, in mente, ne ho soltanto una "SCHIFO". Sono reggina, nata e cresciuta in una delle città che, ritengo, tra le più belle d'Italia. Una città, ormai, votata allo sfascio e al declino più totale.

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Le foto che invio sono quelle della strada in cui vivo, dove ci sono molti anziani, ( io che ho appena compiuto 50 anni sono una delle giovani leve...ho detto tutto!), ormai, costretti ad evitare sacchi d'immondizia topi, vermi, scarafaggi, ecc....scansandoli, perfino, con i carrelli della spesa a cui si sostengono. Non viene raccolto nulla, ormai, da tempo immemorabile, in questa strada però! Perché, le foto in cui è tutto ben pulito sono di Via N. Furnari, esattamente parallela alla Via Sbarre inferiori vico cieco – adiacente a Via Pisa e Via Rodi, dove, invece, non possiamo più neanche entrare in casa, se non muniti di lampadine tascabili onde evitare di calpestare mammiferi, e non, di ogni genere.

{gallery}Degrado Reggio Calabria{/gallery}

Personalmente ho una convinzione e, cioè, che non bisogna essere, ad esempio, un manager da 300 mila euro all'anno per capire che ( posto che vi sono blocchi agli impianti ), se oggi raccolgo in via 1, domani raccolgo in via 2, dopodomani raccolgo in via 3 e, poi, ricomincio il ciclo, forse tutti riusciremmo a vivere, più o meno, senza rischiare di prendere il TIFO (posto che, al momento, abbiamo scampato il Covid). Quindi, in conclusione, vorrei chiedere a chi ci amministra, se non altro, di aiutarci a comprendere il perché il blocco agli impianti vale soltanto per alcune zone. Per alcune strade.

 

Cinzia Pedà