Calabria al bivio. Il confuso (e pericoloso) viaggio del capitano Spirlì

spirlimascherinaprocivdi Pasquale Romano - Il 2021 è con ogni probabilità l'anno più importante che la Calabria sta vivendo nella propria storia recente. Nella guerra contro il Covid, c'è da mettere in campo (in sinergia con il Governo nazionale) un piano vaccinale che permetta in pochi mesi di ottenere risposte concrete e significative. Nel contempo, bisogna pensare al futuro e al rilancio di una regione già a pezzi e che l'emergenza pandemica ha ulteriormente devastato. Il riferimento principe non può che andare al Recovery Fund, con le ingenti risorse messe a disposizione dall'Unione Europea soprattutto per consentire al Sud di tirarsi fuori dalle sabbie mobili e ridurre l'immenso gap socio-economico che la separa dal nord.

In una fase storica così particolar e complessa, la Regione Calabria si trova governata da un Presidente facente funzioni. Come se non bastassero le difficoltà e i problemi (spesso auto provocati) di una terra flagellata, sono arrivati la prematura scomparsa di Jole Santelli e lo slittamento delle elezioni in autunno causa emergenza pandemica (leggi qui). Il percorso di transizione a guida Spirlì, che in teoria sarebbe dovuto essere breve, toccherà dunque i dodici mesi. Il traghettamento della Calabria verso le nuove elezioni, con il Capitano leghista al comando, sembra essere piuttosto confuso e pericoloso.

--banner--

La chiusura delle scuole calabresi è l'ultimo clamoroso pasticcio che riassume bene la confusione che regna sovrana (quella purtroppo con funzioni piene) all'interno della Regione Calabria e in particolare nei pensieri di Spirlì. "Per maggiore sicurezza, per favore comunicatemi le scuole dei vostri figli chiuse per contagi dall'1 gennaio 2021. Grazie", il post pubblicato dal Governatore f.f. lo scorso 1 marzo, probabilmente inconsapevole dell'incarico che ricopre. Da quel giorno è partito un diluvio di critiche, risposte, rabbia e anche qualche risata all'interno di trasmissioni televisive nazionali. La Calabria, pochi mesi dopo l' 'avvelenamento misterioso' nei confronti di Cotticelli e la tragicomica pantomima legata alla nomina del nuovo Commissario per la Sanità, è tornata purtroppo a far ridere di se.

La scelta di Spirlì appare oggettivamente illogica e insensata oltre che in palese contraddizione con quanto previsto dall'ultimo Dpcm del Governo. Nonostante gli ultimi dati relativamente all'indice di contagio siano in calo e confortanti e vedano la Calabria tra le regioni meno colpite d'Italia, Spirlì vive una realtà parallela fatta di comunicazioni allarmanti e di una situazione descritta a rischio. Prevedibile la pioggia di ricorsi arrivata al Tar da parte dei genitori, allo stesso tempo è arrivata la dura reazione del 'Comitato Calabria Servizi Educativi' sui danni comportati dalla chiusura delle scuole, mentre numerosi sindaci calabresi hanno espresso disappunto per la decisione del Governatore f.f. di chiudere le scuole senza una valida ragione. L'unica possibile, forse, è nel giustificare la creazione del 'Comitato Tecnico Scientifico' datata 25 gennaio e coordinato dal dott. Francesco Bevere. Lo stesso Bevere finito negli ultimi giorni nell'occhio del ciclone in relazione al caso delle enormi spese sostenute dal suo ufficio e da altri dipartimenti regionali per l'acquisto di mobili nuovi per gli uffici in piena pandemia. Evidentemente quando si deve affrontare il Covid, è meglio farlo su una poltrona comoda...

Piuttosto che chiudere le scuole tra una comunicazione via social e l'altra (attivismo che si trasforma in muro di cemento quando si tratta di rispondere alle domande e alle interviste della stampa), magari Spirlì avrebbe potuto meglio prestare attenzione alle percentuali di vaccinazioni. La Calabria, dato che ormai non sorprende più, si trova attualmente all'ultimo posto in Italia per somministrazione delle dosi ricevute con una percentuale che si aggira attorno al 69% . Un primato che sarebbe il caso di perdere il prima possibile se si vuole uscire presto dall'emergenza pandemica. Spirlì, però, guarda il dito invece della luna.

La luna viene indicata al Governatore f.f. anche da alcuni assessori regionali, lo sforzo però sembrerebbe essere improduttivo. Il malumore all'interno della Cittadella è oramai crescente, anche alla luce di una serie di deleghe importanti (tra le principali quelle al bilancio e al personale lasciate dall'Assessore Talarico dopo la vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto nei mesi scorsi) che Spirlì ha accentrato su di sè senza offrirle ad altri componenti della giunta regionale. La scarsa esperienza politica di Spirlì, abbinata ad una gestione definita troppo personalistica e al momento delicatissimo che sta vivendo la Calabria, sono i fattori di contrasto che causano frizioni tra il Governatore f.f. e parte della maggioranza.

La distrazione di Spirlì non si ferma alla chiusura delle scuole, ai malumori interni o al piano vaccinale ma prosegue anche sul fondamentale tema del Recovery Fund. Il piano inviato dalla Regione Calabria alla Conferenza delle Regioni per predisporre una proposta unitaria da sottoporre al Governo relativamente al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con l'elenco delle opere da realizzare è stato definito da diversi studiosi 'miope, privo di lungimiranza e di quei progetti realmente essenziali per lo sviluppo della Calabria'. Non vi è traccia di Alta Velocità in Calabria, non si fa un accenno alla costruzione del Ponte Sullo Stretto (che Salvini, leader della Lega, stesso partito di Spirlì, ha sempre dichiarato di voler vedere diventare realtà) o alla Strada Statale 106.

"Solo un accozzaglia di progetti di poco conto e recupero di faraoniche incompiute divenute oramai inutili". Sarebbe questo, in sintesi, il progetto che la Regione Calabria avrebbe in mente per investire le ingenti e fondamentali risorse del Recovery Fund. Risorse che rappresentano l'ultima possibilità di rilancio per un territorio in frantumi, per un popolo che teme un futuro privo di speranze e possibilità. Non ditelo però al Capitano Spirlì. Tanto preso forse dallo scimmiottare l' 'originale' Capitano Salvini, da perdere di vista le necessità stringenti della Calabria.