Salvini, “ciccarello” di professione!

Salvini rifiutidi Simone Carullo - A Ciccarello Matteo Salvini ha mentito spudoratamente e le persone che ce lo hanno portato dovrebbero vergognarsi di speculare su Reggio Calabria per un pugno di voti (che certamente non prenderanno a Ciccarello).

Salvini ha mentito, ma questa non è una novità, praticamente tutta la sua ingegnosa strategia politica (orchestrata con il galeotto fresco Steve Bannon) si basa sulla menzogna precotta, sulla bufala andata a male, sull'onda cavalcata, sulla propaganda xenofoba, sull'ammiccamento rutilante all'intestino degli italiani, su tutto e il contrario di tutto fatti salvi due capisaldi ideologici: gli immigrati brutti sporchi e cattivi e le madonne a mo' di vessillo o di jolly.

Tuttavia, il nostro, ha mentito in maniera così grossolana che pare brutto non ricamarci sopra un articolo di sghignazzi e dati di fatto. Partiamo dalla balla più puerile: no capitano! Ciccarello non è al centro di Reggio Calabria. È certamente il centro di traffici e microcriminalità, ma (geograficamente e culturalmente) non certo il centro della città.

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Forse lei si sarà confuso con Piazza Italia o il Magnifico Museo Archeologico della Magna Grecia, o magari le persone che lo hanno scortato sul posto non sono pratiche della zona, ma dire che Via Ciccarello si trovi al centro di Reggio è un po' come dire che Salvini sia al centro della vita culturale del Paese. Proprio no!

Le persone che transitavano mentre il Capitone registrava la sua solita, bolsa, camionata di baggianate gli domandavano forse aiuto, come lui afferma? Proprio no, lo deridevano se non peggio, solo che lui non se ne accorgeva o non voleva accorgersene perché tutto fa brodo, tutto vien buono ai fini della costruzione artificiosa della realtà. Tutto può essere manipolato, ribaltato, negato, rimestato, annacquato. Tanto che alla fine di questo orrido balletto nessuno saprà più cosa è vero e cosa non lo è, cosa è una balla e cosa è corrisponde al vero. Non gli domandavano aiuto per un semplice motivo: quelle sono le stesse persone che puntualmente, quotidianamente, rimpolpano il cumulo immondo che ormai da troppo tempo è parte integrante della triste morfologia di quel quartiere.

Ma secondo Salvini, quella ripresa dalla sua videocamera d'assalto e descritta da un cronista come lui, lucido e navigato, può mai essere una normale montagna di spazzatura gettata da gente che non può più tenersela in casa, che fa la differenziata e paga le tasse, e che si accumula sol perché il servizio di raccolta dei rifiuti non funziona? Cessi, materassi, sedie, secchi, mobili, rottami di auto, ombrelli, divani, sdraio, ferraglia, carrelli della spesa, scorie d'ogni genere, scatoli, scatolette, scatoloni, elettrodomestici, buste e bustoni, 100 m x 3 x 5 di "rifiuti speciali" sono forse gli avanzi di cena di una normale famiglia reggina? Decisamente no. E allora perché raccontarsela? In quella zona di Reggio sono anni che assistiamo a clamorosi roghi di spazzatura, all'intervento di ruspe ed automezzi per la rimozione di enormi cumuli di spazzatura, allo schifo più totale e totalizzante. Ciccarello non rappresenta l'emblema della crisi della raccolta, rappresenta ben altro e chi ha girato quel video, e chi ha raccontato quello squallido spettacolo, e chi lo ha portato fin lì per farlo, ha omesso volontariamente di dirlo perché – in questo momento – non conviene cavalcare quell'argomento. Non conviene approfondire la questione. Basta dire che se Ciccarello fa schifo è colpa dell'amministrazione Falcomatà. È vero, ma non del tutto e non nel senso in cui Matteo Salvini ha voluto darcela a bere.

Lì ci sono problemi sociali irrisolti, c'è una subcultura criminale che va sradicata attraverso la seria azione dello Stato alla cui base dovrebbe esserci una grande volontà d'azione. Ci sono fior fiori di teorie che collegano il degrado e l'inciviltà alla ghettizzazione. Ci sono evidenti criticità che riguardano l'edilizia popolare, la scolarizzazione delle nuove generazioni (unica vera ancora di salvezza), l'integrazione di quelle meno giovani. E quello che c'è a Ciccarello non afferisce affatto all'emergenza rifiuti, ma all'abbandono ed al degrado che lì perdura da decenni.

Reggio è sommersa dai rifiuti? Assolutamente sì. È colpa dell'incompetenza dell'amministrazione comunale, assolutamente sì! ma con qualche attenuante. All'inizio della loro esperienza, infatti, nessuno poteva immaginare di avere a che fare con una buona parte di "bravi cittadini" che hanno in totale disprezzo la propria città, la propria salute, la propria famiglia, il proprio Pianeta. Nessuno!

La città è di tutti, così come la spazzatura per strada!