Il triangolo Gallo-Cesa-Talarico: quel pranzo a Roma per parlare di appalti

cesalorenzo500di Claudio Cordova - Per i magistrati della Dda di Catanzaro si sarebbe venuto a creare "un connubio diabolico tra soggetti appartenenti a diverse estrazioni": uomini politici (Tommaso e Saverio Brutto, Franco Talarico e Lorenzo Cesa); imprenditori (Antonio Gallo, Antonino Pirrello); esponenti delle forze di polizia (Ercole D'Alessandro). Tra gli indagati nell'inchiesta "Basso Profilo", anche il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, la cui casa romana è stata perquisita dalle forze dell'ordine.

Cesa risponde, "quale partecipe, all'epoca dei fatti eurodeputato del UDC, d'intesa con Talarico Francesco, si impegnava ad appoggiare il gruppo per soddisfare le mire dei sodali nel campo degli appalti. Con le condotte in parola contribuivano a salvaguardare gli interessi delle compagini associativa di tipo 'ndranghetistico di riferimento, in particolare le cosche dell'alto jonio catanzarese e del basso jonio crotonese, cui Gallo era legato, e le cosche reggine cui Pirrello era legato.

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Nel giugno 2017, il consigliere comunale di Catanzaro, Tommaso Brutto, e l'attuale assessore al Bilancio della Regione, Franco Talarico, si incontravano in occasione di un colloquio che avrebbero avuto con l'imprenditore Floriano Noto presso gli uffici della società AZ. Nella anticamera dell'ufficio del predetto imprenditore, Brutto partecipava la sua intenzione di chiedere a Lorenzo Cesa un posto di lavoro per il figlio ("un incarico politico a livello di europarlamento dove una volta che tu lo prendi non te lo cacciano più..."); reputava le due ipotesi avanzate da Franco Talarico non confacenti con le esigenze del figlio: l'impiego in aeroporto era reputato un incarico di basso profilo attesa la paga di 900.00 euro mensili;, quello di steward in qualche compagnia aerea, inadeguato perché il figlio non parlava lingue straniere. I due elogiavano l'operato dell'imprenditore Gallo al quale "lui" (Cesa) avrebbe presentato un amico consulente di vari enti ENAC, ENI, TELECOM, ANAS per seguirsi tutto il gruppo. Brutto evidenziava che Gallo "una volta che noi gli facciamo il contatto ad Antonio, Antonio sa come azziccarsi". Riferendosi alla persona del "comandante" (Ercole D'Alessandro), Brutto diceva che aveva accettato di prendere a lavorare il figlio nell'affare albanese appena avviato ("gli ho accettato il figlio in società, hai capito cosa ho fatto?") e Franco Talarico esprimeva tutta la sua approvazione con la frase: "buono, buono buono buono, ottimo". I due poi ragionavano sulla situazione in Albania ove la "corruzione è totale", ritenendo questo dato favorevole per intraprendere più facilmente affari, senza gare di appalto e, a questo proposito, discutevano di quanto potesse essere utile sfruttare canali già aperti o apribili dall'europarlamentare Lorenzo Cesa con i suoi omologhi stranieri "questo è pure importante eh... una cosa è che ti crea un contatto Cesa in Albania... che là non è come qua, un ministro in Albania gli molli...".

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Come documentato nell'articolo sul presunto accordo tra Talarico e il gruppo Gallo, il tema fondamentale è quello delle "entrature", che viene chiesto al politico regionale. E il tema delle "entrature" da ottenere riguarda anche il tramite di Lorenzo Cesa ed anche di Pierferdinando CASINI. A tal proposito il finanziere D'Alessandro afferma: "io l'altro giorno quando sono andato a Roma, mi sono incontrato anche con Pier Ferdinando Casini che questo amico mio che stiamo andando giorno 12, praticamente è il braccio destro suo per quanto riguarda l'estero... e mi ha detto Casini che io, qualsiasi cosa avete bisogno, in Albania io... capito".

Oltre agli appalti presso i citati Enti, la carica di parlamentare europeo di Cesa attirava l'attenzione di tutti gli interessati per gli investimenti in Albania e comunque nell'est Europa, potendo egli aprire canali importanti per vendere i prodotti commercializzati da Gallo presso enti pubblici stranieri, ospedali, cliniche ecc, facendo leva proprio sulla sua attuale carica di europarlamentare. Nel medesimo incontro, come sopra anticipato, veniva fatto riferimento all'imprenditore Bernardo Colao ed alle indagini della Guardia di Finanza attualmente in corso su Antonio Gallo per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Gallo parlava male dell'imprenditore Bernardo Colao, proprietario del villaggio SUN BEACH di Squillace Lido del quale rivelava la commissione di alcune condotte costituenti reato.

L'auspicio dei soggetti calabresi, quindi, era di potere approfittare della carica di Parlamentare europeo di Cesa per avere entrature in enti pubblici, per appalti, oltre che per gli investimenti in Albania e comunque nell'est Europa. A dimostrazione della esigenza di far conoscere Gallo a Cesa, agli atti dell'inchiesta "Basso Profilo" c'è anche un rapporto di osservazione effettuato dalle forze dell'ordine a Roma, laddove Gallo, Talarico, i due Brutto verranno visti pranzare con Lorenzo Cesa presso il ristorante capitolino "Tullio".

E' il luglio 2017.

Al di là dell'incontro con il Cesa, quello che sarebbe stato conclamato dalle investigazioni, è stato il rapporto tra Gallo-Talarico che ha registrato una importante implementazione nel gennaio 2018, in relazione alla candidatura alle elezioni politiche di Talarico.

In primo luogo rileva la conversazione del 28 giugno 2017 tra Brutto e Talarico, già citata e intervenuta nell'anticamera dell'ufficio dell'imprenditore Noto a Catanzaro.

Brutto evidenzia la necessità di parlare con Lorenzo Cesa per la questione relativa al proprio figlio da assumere ("Frà..noi ora dobbiamo parlare con Cesa.. io mi devo risolvere il problema di mio figlio e gliela dobbiamo mettere anche sul piano Frà che noi qui dobbiamo tenere un partito, dobbiamo tenere una segreteria... dobbiamo tenere...mio figlio è disoccupato, io ho un mezzo inc..."); quindi Talarico chiedeva lumi in ordine all'affare in Albania di Gallo e Brutto rispondeva dicendo che l'attività era avviata e si attendeva un riscontro. Si faceva riferimento al figlio di D'Alessandro, evidenziandosi che era entrato in società con loro. Talarico, a quel punto, si soffermava su Gallo evidenziando la necessità di fargli ottenere qualche appalto (queste cosette, secondo me a Roma pure con questo ragazzo (Gallo ndr) le facciamo...gli passiamo qualche commessa importante... ) prospettando un intervento di Lorenzo Cesa per introdurre il suddetto imprenditore in enti pubblici (che poi lui gli fa capi... lui (Cesa ndr) gli fa conoscere pure ad uno che è inserito in tutti questi Enti..ci va...); Brutto concordava con la linea del proprio interlocutore esaltando le attitudini relazionali di Gallo ("una volta che noi gli facciamo il contatto ad Antonio, Antonio sa come addentrarsi"). Quindi si ribadiva il concetto per cui Cesa avrebbe presentato a Gallo un amico consulente per metterlo in relazione con enti pubblici e società statali inhouse per appalti; nel contempo si faceva affidamento sulla possibilità di avere entrature con enti albanesi ai quali fornire materiali antinfortunistici.