Cosenza, i sindacati: “Tutto fermo per asili nido, ludoteche e intrattenimento estivo. Il Comune deve indire nuovi bandi di gara”

"Esprimiamo grande soddisfazione per l'abolizione del concetto di spesa storia per i servizi sociali e per l'infanzia a favore dell'inserimento dei LEP, livelli essenziali di prestazione varata dal Governo. Un risultato che finalmente elimina il divario tra Nord e Sud d'Italia ma soprattutto tra grandi e piccoli comuni. Si riconosce così l'essenzialità di servizi fondamentali per le comunità locali. Superando il gap finora esistente.

Il nostro auspicio è di non dover più elemosinare rinnovi contrattuali, rispetto dei capitolati d'appalto come sta accadendo al Comune di Cosenza.

E' ormai da fine aprile che attendiamo in vano una convocazione da Palazzo dei Bruzi per definire le intenzioni dell'amministrazione in merito ai servizi di asili nido, pre/post scuola, ludoteche e intrattenimento estivo .

La prima anomalia rilevata è il mancato rispetto del contratto d'appalto sia per gli asili nido con scadenza naturale al 31/7/2021 ma fermi al 23/6/2021 (con possibile proroga al 3/7/2021) e sia per il pre e post scuola il cui termine doveva essere il 17/8/2021 ma di fatto chiusi al 5/6/2021.

L'amministrazione comunale si trincera dietro la mancanza di risorse causa dissesto ma i conti non tornano.

Da una parte c'è il milione e mezzo di euro dei Pac arrivato e già "sparito" per spese già effettuate e dall'altra ci si chiede dove sono finiti questi soldi se causa lockdown nell'ultimo anno e mezzo le strutture sono state più chiuse che aperte?

Palazzo dei Bruzi continua a mistificare la realtà prendendosi gioco di lavoratori e cittadini.

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"Altro che essenziali, gli asili nido, il pre/post scuola, le ludoteche e l'intrattenimento estivo sono un peso per questa amministrazione che ha deciso di investire risorse in altro.

Non si spiega altrimenti, la chiusura del nido di Largo delle Vergini a causa del mancato pagamento dei canoni di locazione da parte dell'Ente alla Curia.

Ma il business è business. E lì dove c'era un nido pubblico da settembre ce n'è sarà uno privato. Una sconfitta per la nostra 'smart city'. E mentre il governo Draghi per la ripartenza punta tutto su lavoro femminile, salvaguardia delle famigli e dei minori, l'agenda Occhiuto ha altre priorità.

In queste settimane abbiamo svolto diverse assemblee con i lavoratori. Non permetteremo che tali servizi siano cancellati ipotecando il futuro occupazionale di decine di addetti e impoverendo l'offerta educativa e sociale della città. Questi servizi devono proseguire come da contratto fino alla loro scadenza naturale e il Comune deve indire nuovi bandi di gara per l'anno scolastico 2021/2022. Nessun cosentino deve essere lasciato indietro.

Prosegue lo stato di agitazione di Fp Cgil e Fisascat Cisl. Si rinnova la richiesta di incontro urgente all'amministrazione comunale e alla Prefettura di Cosenza".

E' quanto si legge in una nota di Maria Porio, responsabile regionale Cooperazione Sociale Fp Cgil, e Angelo Scarcello, segretario generale Fisascat Cisl Cosenza.