Reggina: serve una punta, ma è più urgente un direttore generale

mangialanoSenza fretta ma senza sosta. Il calciomercato della Reggina procede, ormai consapevoli che bisogna effettuare più delle sei entrate inizialmente previste. L'ultimo volto nuovo è quello di Claud Adjapong, a conferma dello spessore delle trattative portate avanti dal ds Massimo Taibi. Sono davanti agli occhi di tutti i rapporti di mercato, intrattenuti nelle ultime due stagioni, con Inter, Milan, Atalanta e Sassuolo.

Quest'ultimo club, dopo aver concesso il prestito del promettente portiere Stefano Turati ed aver agevolato la trattativa per il talentuoso Federico Ricci, si è spinto a coprire quasi interamente gli emolumenti di Adjapong. Che non guadagna poco. È il segno della stima verso la piazza, ma anche verso il professionista Taibi. Già protagonista della compravendita per il cartellino di Rigoberto Rivas, a cifre abbordabili e quando tutti erano convinti che l'honduregno sarebbe sfuggito.

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Si è rimediato alle perdite, sicuramente non entrambe previste, di Nicolas e Folorunsho. Con due portieri diversi fra loro per caratteristiche e curriculum, e con due centrocampisti come Perparim Hetemaj in grado di garantire quantità ed esperienza e Karim Laribi già "proprietario" delle palle inattive. Per l'attacco si stringe per Marco Tumminello, come vi abbiamo illustrato nei giorni scorsi. Occhio ai discorsi con l'Empoli, vicino a prendere Pinamonti dall'Inter.

Di questi tempi è più semplice prendere un esubero di un'altra società, che ne copre una fetta di ingaggio pur di liberarsene, piuttosto che tuffarsi su uno svincolato il cui procuratore si fa forte delle tante richieste. Motivo per cui gli ormai ex calciatori del Chievo, pur avendo il mister Alfredo Aglietti come estimatore, si sono accasati altrove.

Se l'anima tecnica della Reggina funziona, forte ormai degli ultimi due anni di esperienza con un campionato vinto alle spalle, lo stesso non si può affermare circa l'anima organizzativa. E sfidiamo chiunque a sostenere il contrario. Ricordando ai distratti che da queste colonne, in passato, sono piovute forti critiche verso dirigenti con curriculum e pedigree ben diversi rispetto a tale Giuseppe Mangiarano da Cosenza. Le cui precedenti esperienze in tutti gi altri club professionistici si sono concluse, repentinamente, in maniera oltremodo negativa. Un forte attaccante, di recente, ha declinato la proposta della Reggina proprio per non ritrovare il dg già sopportato a Trapani.

Non è chiaro se sia Mangiarano ad essersi calato nel tessuto cittadino a Reggio, o viceversa se sia stato il tessuto cittadino ad averlo permeato da circa un paio di mesi. Nell'un caso o nell'altro, tale "ingresso" è avvenuto dal lato sbagliato. Le presentazioni prima si organizzano e poi si annunciano. Ma è solo un dettaglio.

Il Lecce si è fatto organizzare un'amichevole in Olanda, con tanto di copertura televisiva seria sui social. La Salernitana arriverà al match di Coppa Italia dopo il test con l'Aston Villa. La Reggina ha dovuto annullare anche la sgambata contro il Quattrocaseunforno a Sarnano, ed in extremis va a bussare alle squadre del territorio calabrese. Il percorso ormai semestrale del dirigente cosentino è caratterizzato da qualche parola a microfono acceso (di più su emittenti bruzie), troppe parole all'interno degli uffici del Sant'Agata, zero progressi a fronte di danni tentati, arrecati o provocati nelle varie aree del pianeta Reggina.

E magari adesso ha tempo pure per qualche ingerenza tecnica. Che è un po' come quando spieghiamo al medico come deve curarci, o diciamo al meccanico come risolvere il guasto sulla nostra vettura.

Attenzione in particolare al settore giovanile (di cui il cosentino Mangiarano, ad oggi, risulta esserne il responsabile), per il quale l'ennesimo anno zero sarebbe veramente troppo. Specie se si decide di prendere la macchina del tempo, per tornare indietro non nel passato florido dell'era Foti. Bensì in quello più recente, dove spadroneggiava uno strano soggetto. Assurto agli onori delle cronache, in vita sua, solo per essere finito nel vortice del calcioscommesse.

È ancora presto per capire che tipo di campionato potrà disputare la Reggina, attesa da una Serie B che si preannuncia durissima. Sappiamo bene che con il pubblico è tutto diverso, se quest'anno potrà entrare. Ma non è affatto presto, anzi, per intervenire a ragion veduta sullo stesso ruolo per il quale in passato si è provveduto a defenestrazioni. Per molto meno.