Vibo, Antonello Nusdeo ritira la sua candidatura a sindaco e si pone al fianco di Maria Limardo

"Ho immaginato che in uno scenario di svilimento ideologico e politico e in un momento di grande difficoltà per la mia città la "provocazione" di un dipendente comunale, con esperienza ultra quarantennale, potesse generare una riflessione seria e utile a responsabilizzare, finalmente, una ipotetica nuova classe dirigente in grado di risollevare le sorti di una città allo sbando.

Del resto anche se ancora in servizio, faccio parte del popolo, forse di quello più indignato, perché ancora più di altri sono consapevole che molte delle cose che potevano essere fatte non sono state realizzate, che molti degli errori che sono stati commessi (da chi ha amministrato e gestito la cosa pubblica in questi ultimi 15 anni) sono stati perpetrati anche all'evidenza dei fatti. A discapito dei quei cittadini onesti e laboriosi, che sono la gran parte, molto spesso costretti a misurarsi con l'ignoranza e la prepotenza di incapaci arroganti. Perché quando a imporre non è l'intelligenza e la lungimiranza vi è il pericolo fondato che una comunità rischi il collasso anche e soprattutto per la qualità di servizi che oggi vengono erogati agli abitanti. Una popolazione che, ciò nonostante, paga il prezzo più alto in luogo di quelli che avrebbero dovuto saldare con la propria tasca le scelte opinabili che hanno caratterizzato il lento e inesorabile declino della comunità.

Ebbene, la lunga, franca conversazione intercorsa nei giorni scorsi con l'amica di gioventù, candidato del centrodestra e futura sindaca della città, Maria Limardo, mi ha indotto a rivedere la mia posizione con l'autonomia che ha in ogni momento orientato la mia azione riconsiderando la disponibilità a concorrere per la prestigiosa carica di primo cittadino. Perché sostanzialmente Maria condivide la tesi che è impossibile risalire la china se non si disegna innanzitutto una riorganizzazione strategica della burocrazia comunale.

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Da qui a breve i dipendenti che continueranno a prestare servizio saranno poco più di 130 rispetto ai 640 di quarant'anni fa. Tutt'altro che il "pomposo" disegno messo in piedi in questi ultimissimi anni sulla carta dove sfoggiavano in bella mostra Dipartimenti, Settori, Uffici e quant'altro nei quali –viene da ridere, ma sarebbe più appropriato dire da piangere- ruotavano 3, 4, 5 e addirittura 6 volte sempre gli stessi nomi di dipendenti, messi lì solo a riempire caselle e senza alcun criterio logico e concordato. E poi solo dirigenti "disposti" a firmare atti ed a imporre ai subordinati direttive politiche spesso senza senso: i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Il personale dovrà essere impegnato in quello che meglio sa fare per dare il massimo e la resa di quell'impegno deve tradursi in premialità per essere più efficace ed efficiente perché la gran parte del personale che era stato assunto come "caporale" è andato in pensione come "soldato semplice" pur avendo svolto incarichi da "ufficiale": bella gratificazione! Ora è tempo di ripristinare il clima di serenità che almeno da un decennio a questa parte è andato perduto.

Rivisitando la burocrazia sarà più facile ripartire dalla cultura puntando sulle ricchezze del territorio, sarà più proficuo valorizzare le risorse e le intelligenze umane locali, e poi ancora supportare progetti ed iniziative locali, garantire -insomma- una reale partecipazione alle scelte del "palazzo" pubblico che deve tornare ad essere una "casa" di vetro dove tutti vedono tutto e quella politica che ha tradito gli uomini e le loro speranze potrà riappropriarsi della sua vera ed unica funzione.

Nel contesto elettorale cittadino vi è innanzitutto un centrosinistra non più credibile, dilaniato e per questo perdente in tutte le sue componenti, così come perdenti saranno inevitabilmente anche gli eventuali candidati autoproposti o proposti che siano. Guerra di leadership tra i due parlamentari locali del M5S dove c'è il più anziano, mai apparso al fianco del candidato del Meetup, che rema a far fallire il tentativo dell'altro a proporre una lista che sembrerebbe anche misera nei numeri e che presumibilmente non sarà mai certificata. Maria Limardo, pertanto, sarà la prima sindaca di Vibo Valentia e, in quanto tale, come politico di lungo corso e madre attenta e premurosa sarà in grado di ridare fiducia e senso ad azioni invertire la rotta. Per queste ragioni comunico di aver ritirato in data odierna la mia candidatura alla carica di primo cittadino e di essermi posto al suo fianco per contribuire incondizionatamente alla sua elezione.

Ringrazio sentitamente quanti avevano creduto nel mio progetto, in particolare coloro che avevano già offerto disponibilità a candidarsi nelle mie liste. Ringrazio i rappresentanti della stampa e le testate giornalistiche che avevano dato risalto alla mia idea provvedendo ad informare tempestivamente l'opinione pubblica in questo momento della mia vita che considero comunque importante ed entusiasmante". Lo afferma in una nota Antonello Nusdeo.