Pizzo: tavola rotonda organizzata da Officine Sinistre, centro antiviolenza Attivamente Coinvolte e la sezione vibonese dell'Osservatorio sulla Famiglia intorno al ddl Pillon

Il 10 novembre 2018 è stata indicata da Di.R.E., Donne in rete contro la violenza di genere, associazione nazionale che riunisce più di 80 centri antiviolenza su tutto il territorio nazionale, come giornata di mobilitazione nazionale per affermare con forza la propria contrarietà assoluta al ddl Pillon, lanciando anche una petizione suchange.org appunto nopillon.

È questa la ragione originaria per cui proprio ieri, il laboratorio napitino di cittadinanza attiva, Officine Sinistre, assieme al centro antiviolenza Attivamente Coinvolte, che fa parte della rete di Di.R.E, e la sezione di Vibo dell'Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, ha organizzato una Tavola Rotonda presso gli spazi dell' ex Mueo della Tonnara di Pizzo, durante la quale confrontarsi su questo ddl così ampiamente e trasversalmente criticato.

Accanto a Nancy Valente, rappresentante di Officine Sinistre e moderatrice del dibattito, sedevano Stefania Figliuzzi, presidente del Centro Antiviolenza Attivamente Coinvolte e Ivana Vetura, membro della sezione vibonese dell'Osservatorio sul Diritto di Famiglia.

In questi mesi, da quando cioè il senatore leghista Simone Pillon,membro e promotore del gruppo parlamentare Vita Famiglia e Libertà, ha presentato la proposta di legge "Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità", noto alla pubblica opinione col nome di ddlPillon, il dissenso verso questo disegno di legge è cresciuto giorno dopo giorno. Secondo molte realtà che a vario titolo sono coinvolte nel dibattito pubblico su temi quali la parità di genere o il diritto di famiglia, come appunto Stefania Figliuzzi e Ivana Vnetura, il disegno di legge risulta essere inaccettabile, violento e per nulla aderente con la realtà.

Il ddl Pillon è stato criticato anche da avvocati, magistrati e persino dai mediatori ai quali riserverebbe un ruolo centrale nell'iter della separazione secondo i quali questa proposta viola la Convenzione di Istanbul, la Convenzione dei diritti del fanciullo e la Costituzione italiana, proteggendo violenti e abusanti, acuisce le discriminazioni di genere non tutelando il bambino bensì l'adulto, segnando una netta disparità tra ricchi e poveri nell'accesso al diritto alla separazione.

Inoltre il ddl ha ricevuto osservazioni negative anche dell'Onu che, con una lettera inviata al governo italiano ha espresso "profonda preoccupazione" per la legge presentata dal senatore della Lega.

Alla chiamata alle armi lanciata da Di.R.E. hanno risposto molte realtà, note e meno note, ne citiamo qualcuna Udi Unione donne in Italia, Maschile Plurale, Cgil, Cam Centro di ascolto uomini maltrattanti, Uil, Casa Internazionale delle donne, il movimento Non una di meno, Cismai Coordinamento italiano servizi maltrattamento all'infanzia, Arci, Educare alle Differenze, BeFree, Terre des hommes, creando comitati territoriali NO PILLONe lanciando una petizione su change.org appunto #nopillon.Proprio ieri dunque, su tutto il territorio italiano si sono tenute numerosissime iniziative #nopillon per ribadire con forza la necessità di rigettare per intero il disegno di legge in questione.

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A margine della Tavola Rotonda si sono susseguiti interventi programmati che hanno apportato un contributo al dibattito, riportando elementi scientifici e testimonianze dirette. È stato questo un momento piuttosto acceso e costruttivo al contempo, che ha visto il susseguirsi di riflessioni anche contrastanti tra loro, quella dell'avvocata Giusy Federico, dell avvocato Terranova e del coordinatore provinciale dell'Associazione MDM movimento per la bigenitorialità, che hanno reso punti di vista differenti sulla tematica dibattuta.