Omicidio nel Vibonese, si scava nella vita privata della vittima

carabinieri nuovaProseguono a ritmo serrato le indagini della Procura di Vibo Valentia e dei Carabinieri per far luce sull'omicidio di Massimo Ripepi, 42 anni, avvenuto ieri in via Regina Margherita, a Piscopio, frazione di Vibo Valentia. La Procura ha ordinato l'esame autoptico, integrato dagli esami balistici al fine di avere un quadro il piu' chiaro possibile sulla dinamica del fatto di sangue. L'omicidio resta di competenza della Procura ordinaria, segno che non e' maturato in un contesto mafioso, ma in ambiti estranei alla criminalita' organizzata. Gli inquirenti scavano nella vita privata della vittima, dedita al gioco d'azzardo, per arrivare a chiudere il cerchio su un omicidio che ha registrato un grave antefatto lo scorso anno. Nel maggio del 2017, infatti, a sparare contro Massimo Ripepi era stato il figlio sedicenne che, messo alle strette dai carabinieri, aveva confessato di aver aperto il fuoco contro il padre poiche' stanco dei maltrattamenti subiti. Ripepi era separato dalla moglie, madre del minorenne che aveva sparato. Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi, neanche un collegamento fra i due fatti di sangue.

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