‘Ndrangheta, Klaus Davi “capta” battuta di Giuseppe Mancuso: “Per noi Emanuele è morto”

La troupe di Klaus Davi ha scandagliato in lungo in largo il vibonese nella giornata di sabato 7 luglio. Nella prima mattinata il massmediologo ha incontrato Gianfranco Russo, ritenuto esponente di spicco del clan Bonavota di Sant'Onofrio (VV), molto vicino a Bonavota Domenico attualmente latitante. Davi si è recato prima a casa del Russo, nella periferia di Maierato, per poi scovarlo a Sant'Onofrio. Il confronto fra i due è stato inizialmente molto 'acceso': a un certo punto il presunto boss ha minacciato il giornalista di "liberare il rottweiler" che aveva nel cortile per dissuaderlo dal voler continuare a fare domande, animale che peraltro versa in non ottimali condizioni di salute, essendo un arto posteriore visibilmente menomato.

Poi Davi si è diretto presso la villa dove abitava Emanuele Mancuso, figlio di Pantaleone, a Nicotera, cercando di strappare una dichiarazione al fratello Giuseppe, da poco agli arresti domiciliari. Il fratello del presunto neo pentito si è però rifiutato di parlare con Davi, ma la troupe del massmediologo è riuscita comunque a captare qualche battuta del giovane esponente della famiglia Mancuso che, rivolto a un proprio familiare, ha detto "Per noi Emanuele è morto".

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