Giannuzzi (Consorzio Blu Calabria): “Il Vibonese massacrato dal maltempo”

"L'ondata di maltempo che sta colpendo in questi giorni la provincia di Vibonon deve essere ricordata solo dal calcolo dei danni, ma deve essere il monito di un attenta riflessione da parte di tutti sul rischio idrogeologico in cui verte da sempre la Calabria.

Quali sono le cause dei fenomeni calamitosi che colpiscono il nostro territorio? Quali le aree a maggiore rischio? E cosa si sta facendo in termini di misure di mitigazione e prevenzione?

Con l'arrivo delle prime piogge estive e dei danni al territorio torna puntuale anche la polemica...

Il nostro territorio è fragile e particolarmente esposto al pericolo di frane e alluvioni. La principale causa risiede nella natura geologicamente giovane del nostro paese, caratterizzato da versanti acclivi, forti dislivelli e corsi d'acqua con un regime per lo più torrentizio e particolarmente soggetto a fenomeni di magra e di piena. Alla propensione naturale del territorio si è aggiunta poi l'azione dell'uomo. Dopo l'abbandono delle aree montane e la conseguente mancanza di manutenzione dei versanti si è verificata una cementificazione diffusa e una impermeabilizzazione del territorio, che ha incrementato e continua a incrementare l'entità del deflusso superficiale a discapito dei processi di infiltrazione. L'intensaurbanizzazione, sviluppatasi senza tenere in considerazione le aree fragili dal punto di vista idrogeologico e sismico, ha determinato un incremento delle condizioni complessive di rischio. Come se non bastasse negli ultimi anni i cambiamenti climatici stanno provocando un aumento dell'intensità e frequenza delle precipitazioni, ampliandole aree soggette ad alluvioni e frane, oltre alla gravitàdei fenomeni.Per arginare il problema è necessario superare una volta per tutte la logica dell'emergenza e dell'intervento tampone,molto comune e frequente in tutto e su tutto in Calabria,si deve puntare su soluzioni efficaci, strutturali e definitive. A nostro avviso vi sono alcuni punti fondamentali su cui intervenire per risolvere il problema in maniera sinergica e adeguata:

• istituire le Autoritàdi distretto, come previsto dalle direttive europee, affidando loro il coordinamento delle misure e degli interventi per difendere i terreni e le acque della zona;

• in secondo luogo, per redigere programmi adeguati per la difesa, la gestione e la manutenzione del suolo sarebbe opportuno riferirsi al bacino idrografico.

• Terzo: è necessario recuperare i finanziamenti per la difesa del suolo che sono stati drasticamente tagliati nell'ultima finanziaria;

• garantire una progettazione multidisciplinare: per pianificare e difendere il territorio è necessario mettere in campo competenze diverse, che vanno dalla idrogeologia all'ecologia, passando per le scienze forestali.

• l'ultimo punto, ma forse anche il più importante visto la riduzione negli ultimi anni,riguarda l'avviamento di un'azione diffusa per rilanciare il territorio, che prevede il ripristino di piante e arbusti in grado di impedire le frane e le valanghe.

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Organizzare una serie di interventi costanti e programmati sul reticolo idrografico minore, ovvero fiumi, torrenti e fossi che oggi sono la vera emergenza della Calabria.

La situazione di emergenza che sta vivendo in queste ore la provincia di Vibo, legata al maltempo e al dissesto idrogeologico ci impone di ragionare concretamente e rapidamente sugli effettivi interventi necessari a mettere in sicurezza il territorio e la popolazione che purtroppo, sempre più spesso, a causa dei fenomeni climatici estremi, saranno esposti al rischio". Lo afferma attraverso una nota il presidente di Consorzio Blu Calabria Innocenza Giannuzzi.