"Le donne andrebbero tutte sterminate": la famiglia Chindamo denuncia professoressa

chindamo maria500ansaIeri mattina gli avv.ti Giovanna Cusumano e Nicodemo Gentile, legali dei familiari della sig.ra Maria Chindamo hanno depositato presso la Procura di Palmi un esposto ,affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti, in relazione alla vicenda che ha interessato una delle figlie minori di Maria Chindamo , scomparsa a Limbadi (VV) in circostanze non ancora chiarite in data 6 maggio 2016. Un fatto per il quale la Procura di Vino Valentia indaga per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere.

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In data 8 marzo ,giorno della "festa della donna", la figlia minore di Maria Chindamo, che frequenta regolarmente il liceo scientifico di Palmi, dove si è trasferita dopo la scomparsa della madre, si trovava in classe e, poiché la Dirigente scolastica, con apposita circolare, aveva autorizzato la visione di un film sulla figura della Donna, dalle ore 10:00 alle ore 12:00, si premurava di sollecitare l'insegnante di storia perché consentisse a lei e ai compagni la visione del film.

Ed è proprio in risposta alla legittima e garbata richiesta della studentessa che, in modo tanto inatteso, quanto sconcertante, la docente si lasciava andare al seguente commento "Le donne andrebbero tutte sterminate, non servono a nulla". A questo punto la studentessa, che non è difficile immaginare sia particolarmente sensibile alla tematica della "violenza sulle donne", accennava un tristissimo sorriso di disappunto che veniva redarguito dalla professoressa con le seguenti parole : "Tu sempre con questo sorriso...Ti dovrebbero fare ministro dell'allegria!'. Gravemente turbata dallo stigmatizzabile atteggiamento della professoressa, la studentessa sfogava il suo dolore inviando allo zio Vincenzo Chindamo, un sms in cui raccontava il gravissimo episodio.

Vincenzo Chindamo avvisava dell'accaduto la Dirigente scolastica che tempestivamente convocava una apposita riunione durante la quale apprendeva che la professoressa aveva confermato l'accaduto e non mostrava alcun pentimento, posto che riteneva "normale" affermare che "Le donne andrebbero tutte sterminate, non servono a nulla".

L'insegnante è tutt'oggi in classe sebbene sia stato avviato un procedimento disciplinare presso l'Ufficio scolastico provinciale e sarà compito della Procura accertare la sussistenza di profili di responsabilità penale per la condotta tenuta dall'insegnante.

La notizia fu rivelata in anteprima dal Dispaccio. Articolo poi rimosso su richiesta della famiglia Chindamo, che si appellava alla sensibilità della testata per il coinvolgimento della minore.