Faida di Mileto, tecnico della Procura di Vibo Valentia fornì immagini dell'omicidio al clan

vibo procura500C'e' anche un tecnico installatore addetto alla manutenzione degli impianti di videosorveglianza, che collaborava con la Procura di Vibo, fra gli arrestati nell'ambito dell'operazione con cui gli inquirenti ritengono di aver fatto luce su alcuni omicidi avvenuti nel corso della faida di Mileto (Vv). Si tratta di Gaetano Elia, 51 anni, di Mileto, il quale avrebbe fornito al clan Mesiano le registrazioni delle immagini degli esecutori dell'omicidio di Giuseppe Mesiano, omettendo di consegnarle ai Carabinieri. Dalla visione delle immagini, i Mesiano avrebbero cosi' appreso che a sparare il 17 luglio 2013 contro il loro congiunto erano stati i Corigliano. Per questo programmarono la vendetta eseguita un mese dopo, in pieno centro, a Mileto, con l'omicidio di Angelo Antonio Corigliano (ucciso il 20 agosto 2013). A conferma delle indagini degli inquirenti, le successive dichiarazioni della collaboratrice di giustizia Oksana Verman, donna di nazionalita' ucraina, amante di Salvatore Pititto, uno degli indagati attualmente in carcere per altri reati. La donna, dopo essere stata arrestata lo scorso anno per l'operazione antidroga "Stammer", ha iniziato a collaborare con la Dda fornendo particolari importanti anche sui due omicidi di Giuseppe Mesiano e Angelo Corigliano.

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Fa luce su due omicidi l'operazione antimafia odierna della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha portato in carcere cinque persone mentre altre sette sono indagate a piede libero. Omicidi inquadrati in una faida fra i Mesiano ed i Corigliano, entrambi facenti parte - secondo gli inquirenti - dello stesso "locale" di 'ndrangheta: quello di Mileto. I Mesiano avrebbero chiesto ad Angelo Corigliano di partecipare ad un atto intimidatorio contro alcuni familiari dello stesso Corigliano titolari di un supermercato e che avevano interrotto la fornitura di pane dal panificio dei Mesiano. Al rifiuto, e' seguito l'incendio del portone di casa di Angelo Corigliano il quale con il padre Giuseppe avrebbe reagito uccidendo il 17 luglio 2013 Giuseppe Mesiano, titolare del panificio. In un summit di 'ndrangheta presieduto dai cugini Pasquale e Salvatore Pititto sarebbe stata decisa la vendetta con l'omicidio di Angelo Corigliano, ucciso il 20 agosto 2013. Il delitto sarebbe stato fortemente chiesto da Franco Mesiano (in liberta' dopo aver scontato la pena per l'omicidio del piccolo Nicholas Green) per vendicare il padre.