“Suona Reggio, Suona!”: il Museo dello Strumento Musicale rivive dopo l’incendio

MuStruMu2di Anna Zaffino - E' all'alba del 4 novembre che si consuma un vile gesto, un incendio doloso – l'ennesimo in città – che questa volta colpisce un nuovo bersaglio: il Museo dello Strumento Musicale. Una tanica di benzina e un piede di porco: questa la firma lasciata dagli esecutori. La storia della musica era conservata in 200 mq nell'ex stazione ferroviaria "Reggio-Lido" (Pineta Zerbi): circa 800 strumenti provenienti da tutto il mondo, una ricca biblioteca, chitarre del 1800, spartiti antichi e originali risalenti a circa un secolo fa, video e foto. Parte di questo patrimonio inestimabile, raccolto dalla passione del presidente del Museo Demetrio Spagna e dal direttore Pasquale Mauro, è stato ridotto in cenere.

MuStruMu1Davanti a questo attentato alla cultura una parte della città è insorta. Il giorno stesso del fatto si è indetta un'assemblea pubblica, poi la solidarietà da parte delle Istituzioni e della cittadinanza. Si è fatto "quadrato" attorno al Museo ritrovandosi anche a pulire ciò che era rimasto degli strumenti musicali dopo l'incendio.

E ora il grande evento "Suona Reggio, Suona!": una "passeggiata musicale" che da Piazza Italia è arrivata fino alla Pineta Zerbi. La ratio dell'evento è stata "suoniamo forte, svegliamo tutti". Ognuno aveva in mano uno strumento quasi a dire che la città è viva e non è sorda. Il presidente Demetrio Spagna crede in Reggio: "La città è stata sempre viva. Reggio non è stata candidata a Capitale Europea delle Cultura perché presentata da persone che non hanno nulla a che vedere con la città. Se fossero stati i giovani reggini a presentarla probabilmente avrebbero convinto i commissari europei".

L'attentato incendiario è stato un ignobile gesto. Danni morali oltre che materiali. Un patrimonio culturale raccolto in vent'anni, giorno dopo giorno da chi è animato da un'ardente passione per la musica. "Il gesto significa poco – commenta Spagna – perché alle azioni degli ignoranti non si può dare troppa importanza, invece aiutiamoli ad uscire dalla loro ignoranza".

Una folla immensa all'evento che ha sancito, così, una grande partecipazione della cittadinanza. "E' una reazione spontanea e oltre ogni aspettativa – commenta il direttore del Mu.Stru.Mu – Reggio ci sta dimostrando tanto affetto".

MuStruMu3Associazioni, Istituzioni e semplici cittadini, hanno dato il proprio sostegno a "Suona Reggio, Suona!" ritrovandosi a Piazza Italia. Da lì la lunga "marcia sonora" che ha attraversato tutto il Corso Garibaldi per dirigersi verso la sede del Museo. In prima linea gli strumenti a corda, le percussioni, poi gli strumenti a fiato e in coda i ragazzi della banda di Mosorrofa. Pianole, chitarre, tamburi, flauti, fisarmoniche hanno risuonato per la città. Una vera e propria festa. Una parte di Reggio si è stretta, in maniera decisa, attorno all'ennesimo luogo violato dopo il Centro sociale "Cartella", la Banda Falò e la Chiesa ortodossa, solo per citare alcuni esempi. A Reggio si comunica così. Con le taniche di benzina.

Anche alcuni operatori culturali hanno voluto sostenere la causa. Presente Giovanni Laganà di Ecojazz, il festival dedicato alla memoria del giudice Antonino Scopelliti: "In questa città tutto muore, ci vorrebbe una rivoluzione. Noi non dobbiamo subire, però sono i politici a dover fare i fatti". Mentre è da Catanzaro che arriva il Comitato "Salviamo il Teatro Masciari" (costituitosi per l'apertura della struttura chiusa da circa un anno e mezzo).

MuStruMu4Intanto i soci hanno annunciato la prossima creazione di un comitato: "Hanno già aderito l'associazione "Libera" e il Forum Terzo Settore", sottolinea Mauro che poi fa un appello alle Istituzioni, soprattutto alle Ferrovie e al Comune, affinchè prendano posizioni nette sulla sede del Museo. "Noi – dice – vogliamo rimanere in quel posto anche a costo di ricrearlo a nostre spese". La possibilità di trasferire il Museo dello Strumento Musicale al Palazzo della Cultura, infatti, non sembra entusiasmare i soci: "Sarebbe darla vinta ai responsabili dell'incendio, non sarebbe un gesto coraggioso", commentano.

In effetti è anche la cittadinanza che chiede di rimanere a Pineta Zerbi.

La fine della "passeggiata" è stata suggellata da una performance musicale tenuta dall'orchestra giovanile dello Stretto "V.Leotta" diretta dal Prof. Alessandro Monorchio e composta da 35 ragazzi. Intanto è partita la campagna "Il Museo Risuona. Risuona il Museo" per contribuire alla sua ricostruzione e alla sua rinascita. Farlo risorgere è il più grande segnale che Reggio possa dare. Un Museo che è ferito ma non è morto.