Migranti tendopoli di San Ferdinando rifiutano pasti? Borgese (Flai Cgil): "Una protesta contro pietismo"

"Non tarda ad arrivare la risposta della flai Cgil al rifiuto dei migranti ai pasti caldi donati dalla protezione civile e dalla Caritas diocesana. "Piu' che rifiuto oserei dire, una protesta ad una forma di solidarietà e pietismo perpetrato più volte nei loro confronti ma che questa volta, dato il momento assai difficile in cui ci troviamo, ha leso profondamente la loro dignità di uomini e donne i quali non tollererebbero più forme sporadiche di aiuti solo in casi estremi.

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La semi-rivolta portata avanti da un gruppo sparuto di residenti dell'attendamento, che alcuni hanno definito facinorosi, ma che io definisco a malincuore, poveri diavoli della terra, sfruttati, non può certo trovare il nostro plauso, ma certamente trova il più grande appoggio in tema di fratellanza ed amicizia. La protesta di quel giorno è da trovare semplicemente nell'ennesima umiliazione che hanno dovuto subire, lasciati soli ed abbandonati per mesi alla merce dell'imprudenza e non curanza delle istituzioni, quando il mondo si organizzava come potere uscire e guardarsi dalla grande pandemia che ormai si è diffusa in maniera dilagante da oltre 3 mesi. Ed allora il coraggio da parte loro, di dire basta, di dire... andate via; fino adesso abbandonati come relitti negli abissi degli oceani... e solo alla fine il ricordo di loro classificati come ultimi tra gli ultimi. Poi la grande sparata del nuovo assessore Gallo con delega all'agricoltura: '' ormai... sostiene, basta pensare a loro, adesso è il momento di pensare ai calabresi'', e ci potrebbe anche stare, ma , questo non fa parte o no, della giunta Santelli che alla notizia del probabile arrivo della nave adibita ad ospedale galleggiante nel porto di gioia tauro, insieme agli altri suoi colleghi ha detto di no, sostenendo che la sanità calabrese a posti letto sarebbe satura? Roba da matti. Massima solidarietà incondizionata invece, da parte nostra, va al sindaco del comune di San Ferdinando Andrea Tripodi, il quale verso i migranti si è veramente sempre prodigato mettendo a disposizione tutto ed oltre le sue reali possibilità; la sua frase '' oggi è un giorno triste '' mette a nudo le criticità del sistema tendopoli il quale non ha sortito gli effetti sperati. Per la tendopoli pensiamo che sia giunta l'ora di chiudere i battenti poiché se si vuole capire, non è il giusto modo dell'accoglienza; ci vogliono forme strutturali per una risoluzione definita del problema accompagnati da politiche di lavoro agricole assai differenti perseguite fino ad oggi ma non certo il ripristino dei voucher in agricoltura. La tendopoli, i soprusi, gli sfruttamenti finiranno solamente quando i giusti contratti con le giuste paghe e le tutele avranno giusta applicazione in ambito provinciale e nazionale , e solo così ognuno di loro, ogni bracciante immigrato, avrà possibilità di essere responsabile ed artefice del proprio destino". Si legge in una nota a firma di Rocco Borgese, segretario Flai Cgil comprensorio Gioia Tauro.