Reggio: presentato l'Osservatorio sul Federalismo Fiscale

E' stato presentato l'Osservatorio sul Federalismo Fiscale e autonomia differenziata che ha fornito chiare ed analitiche informazioni sulle conseguenze di una riforma la quale, se attuata, produrrà effetti di cui i cittadini devono essere consapevolmente a conoscenza. "Il problema d'origine- ha spiegato Nico D'Ascola professore ordinario di diritto penale all'Università Mediterranea –è costituito dall'istituzione di un ente regione che ha stimolato gli egoismi. Siamo passati da una politica dell'altruismo, della solidarietà a quella degli egoismi. Credo che il federalismo fiscale costituisca il volto attuale del problema del Meridione. Abbiamo istituito l'Osservatorio per metterci al servizio della gente e verificare se i cittadini sono interessati alla tematica o se saremo costretti ad un esodo sempre più consistente dalle nostre regioni che le renderanno più povere intellettualmente ed economicamente. Insieme agli altri componenti dell'Osservatorio punteremo alla qualità dell'informazione, cercando di stimolare la curiosità, affinchè non si dica poi, che le istituzioni culturali non abbiano informato la società di quello che stava accadendo. E' un impegno culturale dell'Università che si pone al servizio della società, sperando che la stessa si renda protagonista e risponda. E' chiaro che il federalismo fiscale è a senso unico, perché avvantaggia solo le regioni più ricche". La conferenza stampa di presentazione si è tenuta presso Palazzo Zani. "L'Università -ha affermato Daniele Cananzi professore di filosofia del diritto-ha a che fare con la società perché come missione ha anche quella di incidere sulla stessa, fornendo contributi di carattere scientifico. L'Osservatorio da un lato intende studiare il fenomeno del federalismo fiscale che è un tema attuale, dall'altro vuole costituirsi come punto da interpellare per avere informazioni e dati. L'Osservatorio si compone di un ristretto gruppo di studiosi ed esperti che multidisciplinarmente affronteranno il tema mediante la raccolta e l'elaborazione dei dati, intendendo fornire analisi quanto più possibile completa su un tema che può essere discusso solo dopo averlo attentamente compreso quanto a presupposti e conseguenze. La sfida sarà osservare, studiare, produrre ed informare il mondo scientifico ma anche la comunità sugli esiti di queste indagini". I cittadini potranno rivolgersi all' Osservatorio incardinato nel dipartimento Di.Gi.ES dell'Università Mediterranea e attraverso i canali social. "Il federalismo fiscale - ha evidenziato l'avvocato Corrado Mollica-è un sistema tributario che permette a territori economicamente più forti di avere più risorse pubbliche da parte dei cittadini contribuenti. E' stato calcolato dallo Svimez che c'è un'acquisizione di risorse pubbliche per circa 60 miliardi di euro ad anno in più da parte del territorio settentrionale rispetto al Meridione. Ad esempio, tra Reggio Emilia e Reggio Calabria, la prima viene finanziata dallo Stato per 63 asili, la seconda solo per tre. La nostra città non più avere più risorse perché è stato stabilito a livello statale che si deve dal 2009 procedere con il costo storico. E' importante, dunque, che ci sia una voce affinchè il territorio esprima una proposizione d'intenti e non sia passivo, per uno sviluppo futuro della nostra comunità. A livello meridionale, di questo tipo di iniziative, ne esiste un'latra soltanto presso l'Università di Napoli ". In che termini oggi è possibile ed è fruttuoso parlare di federalismo fiscale e di autonomia differenziata, è stata una delle domande poste dagli interlocutori:"Dobbiamo essere in grado di essere desiderati- ha sottolineato Domenico Marino professore di Politica economica- perché sappiamo fare impresa. E' necessario incentivare percorsi di sviluppo che tendano a replicare i successi imprenditoriali, ci sono tanti modelli importanti al sud". Un concetto ribadito anche da Domenico Nicolò professore di Economia aziendale:"E' importante assicurare una maggiore stabilità economica ed una migliore collocazione delle risorse, cosa che il federalismo differenziato non farà. Purtroppo, avremmo regioni che avranno più risorse e servizi e quelle più povere che saranno condannate ad una fase di sottosviluppo". Un confronto aperto tra studiosi che si sono messi al servizio dei cittadini per informare e stimolare:" Ogni cittadino è disposto a pagare imposte- ha detto Massimo Finocchiaro Castro professore di Scienza delle Finanze-nella misura in cui riceve una certa utilità, beneficio dallo Stato, regione, provincia, comune. Se si è sottoposti ad una pressione fiscale significativa, si dovrebbe avere in cambio dei beni e servizi pubblici, o quanto meno un valore quasi comparabile. Questo ambito, ha spostato in parte il focus dell'attenzione perché se sono di fatto i cittadini che percepiscono minore o maggiore beneficio da parte dell'operato della spesa che fa l'ente in relazione alle imposte che vengono chieste loro, le scelte del decisore devono rispecchiare le preferenze della gente".

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