Il 27 marzo don Luigi Ciotti a Locri per commemorare le vittime innocenti delle mafie

L'Amministrazione comunale di Locri e Libera Locride commemorano la XXIV "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie" con l'intitolazione di alcune vie cittadine alle vittime di mafia. Il 27 marzo a Locri sarà presente don Luigi Ciotti. A comunicarlo sono il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e Deborah Cartisano per il Coordinamento Libera Locride.
Con il messaggio "Locri non dimentica, ricorda!" la città che ha dato la cittadinanza onoraria a don Luigi Ciotti, in accordo con il coordinamento di Libera Locride, nella persona della responsabile Deborah Cartisano, ha condiviso il percorso dei "100" per la "XXIV Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie", promossa da Libera che si è svolta ieri. La Città di Locri commemorerà le vittime innocenti con un importante e qualificato evento istituzionale. Il prossimo ventisette marzo, nell'ambito della partecipazione della Città di Locri alla "XXIV Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie", si svolgerà una manifestazione, in accordo con il Coordinamento Libera Locride, in memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie con l'intitolazione di alcune vie cittadine a tante vittime innocenti della 'ndrangheta e delle mafie.
Tra le vittime innocenti della 'ndrangheta, la Giunta Municipale, ha inteso intitolare una via ai valorosi uomini dell'Arma dei Carabinieri, Brigadieri Carmine Tripodi – Medaglia d'oro al Valor Militare- e Antonino Marino – Medaglia d'oro al Valore Civile, Comandanti rispettivamente delle Stazioni di San Luca e di Platì, barbaramente trucidati dalla 'ndrangheta per aver cercato di ostacolare e contrastare con determinazione le attività criminali delle potenti cosche locali; ai prestigiosi magistrati antimafia Falcone e Borsellino; ai medici ospedalieri Gino Marino e Domenico Nicolò Pandolfo; alla Signora Maria Pugliese Speziali e all'imprenditore Vincenzo Grasso.
Dopo il percorso con l'intitolazione delle vie, dove saranno presenti anche le scuole della città, le Autorità intervenute saluteranno e ringrazieranno tutti i partecipanti presso il Palazzo della Cultura della Città di Locri con il saluto finale di Don Luigi Ciotti, cittadino onorario della Città di Locri.
«La memoria è un bene prezioso, perché – afferma Giovanni Calabrese, sindaco locrese- è attraverso il ricordo che possiamo commemorare quanti, con la propria vita, hanno detto di no alla 'ndrangheta. Oggi, vorremmo non celebrare questo evento, ma la storia, purtroppo ci racconta altro, dunque, è nostro dovere ricordare e far vivere la memoria, il sacrificio di questi uomini attraverso giornate simbolo ed iniziative a loro dedicate. L'intitolazione di alcune vie della città vuole essere un percorso di rinascita, un gesto, un simbolo, perché, soprattutto le nuove generazioni alla vista di questi cartelli stradali, si possano interrogare, possano apprendere la vita e il coraggio di coloro che sono caduti sotto la mano di uomini vili, e rafforzare quella coscienza civile di cui una comunità ha bisogno per contrastare ogni illegalità. Le generazioni di allora, forse, erano troppo deboli, la comunità soffocata e soprafatta dalla criminalità, poche denunce e poca ribellione, la 'ndrangheta non diede scampo. Ma oggi come non mai, c'è la necessità di reagire, come già sta avvenendo da anni. Come primo cittadino di questa Città- che ha avviato un percorso di rinascita culturale e di legalità a fianco delle Forze dell'Ordine e con l'associazione Libera-, mi sento in dovere di chiedere scusa alle famiglie delle vittime; il sangue versato nelle strade di Locri, non è stato inutile. Alle vittime vogliamo dedicare un pezzo della Città, convinti che resteranno indelebili nelle coscienze e nei cuori della collettività".

--banner--

Per il coordinamento di Libera Locride, la referente Deborah Cartisano: «Viviamo in un'epoca dove l'egoismo e l'indifferenza incidono negativamente sul nostro quotidiano, contribuendo alla creazione di una cultura dell'odio e della disaffezione. E' proprio in questo nostro tempo che la necessità di fare memoria si fa più urgente. Creare una memoria collettiva, cittadina, viva attorno alle vittime innocenti delle mafie non è solo 'ricordarle' ma portare alla luce vite e storie delle quali si conosce a malapena il nome. Il nostro impegno, anche in quest'occasione è quello di spezzare i percorsi di memoria incompleti che alimentano la segmentazione delle storie –ad ognuno la sua- e della memoria, offuscando tante piccole storie non ricordate, perché ognuna di esse e tutte loro assieme rappresentano la nostra comunità, fatta di persone semplici e per bene che hanno scelto da che parte stare; tante piccole storie che, messe insieme, costituiscono il nostro bagaglio culturale e sociale e ci indicano la via da seguire. Queste vite, queste storie, queste testimonianze, sono un patrimonio collettivo che va ben oltre l'impegno di Libera e il solo impegno dei familiari, che non devono esserne gli unici portatori, che non devono essere lasciati soli, ma accompagnati da una comunità che cammina insieme verso un obiettivo: creare orizzonti tangibili di giustizia sociale. Al fine di diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del "noi" non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze. Ci auspichiamo che, con questa e con le altre iniziative messe in atto, ogni cittadino arrivi a cogliere il senso di questo coinvolgimento e si stenta egli stesso 'portatore di memoria'.