Modello Riace stroncato dal Tdl, Lucano: "Credo nella magistratura? Dipende..."

lucanopropagandalivedi Walter Alberio - "Da un punto di vista formale, il Tribunale del Riesame ha ridotto la pena, sostituendo i domiciliari con il divieto di dimora a Riace. Le motivazioni, però, sono inverosimili. Sono stato 18 mesi sotto osservazione... hanno visto la mia situazione patrimoniale, si dice che non ho toccato soldi, che non ho avuto nessun vantaggio economico, ma un vantaggio politico. Io il potere politico non ce l'ho avuto neanche con i miei familiari". Così il sindaco sospeso di Riace Mimmo Lucano, ospite della trasmissione di Diego Bianchi su La7, "Propaganda Live", ha commentato quanto emerso dalle motivazioni dei giudici del Riesame, che hanno definito il modello Riace come un sistema fondato sul tornaconto politico-elettorale di Lucano.

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"Mi hanno fatto diventare un personaggio noto. Adesso vado in giro a raccontare la Calabria senza luoghi comuni. Tutti – ha detto il primo cittadino sospeso - mi chiedono qual è il mio futuro politico. Chiarisco subito: non voglio nessuna candidatura né alle Europee né alle elezioni regionali. Non mi piace fare qualcosa per avere in cambio qualcos'altro o per avere una poltrona. Non l'ho mai chiesta".

"Credo nella magistratura? Dipende... Io ho seguito la mia indole. Chi sceglie l'atteggiamento di umanità non è fiscale o severo nei confronti di chi questo atteggiamento non ce l'ha. Quelli che scelgono di rimanere insensibili odiano e giudicano, mettendo in atto un processo politico".

"Questo atteggiamento sarebbe riscontrabile in parte della magistratura?", chiede Diego Bianchi. "Come in tutte le cose della vita penso di sì...", la risposta del sindaco sospeso.