L'eurodeputata Ferrara (M5S) scrive al Commissario King: “Necessario riconoscere il reato comune di associazione mafiosa”

«Un nuovo maxi blitz che porta alla luce le ramificazioni internazionali della 'ndrangheta». L'eurodeputata Laura Ferrara, relatrice del Report sulla lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, interviene sui 90 arresti di ieri per associazione mafiosa e narcotraffico tra l'Europa e il Sud America. «Questa operazione, coordinata dalla Direzionale nazionale antimafia e dalla Dda di Reggio Calabria – continua la Ferrara -, è frutto di un Joint Investigation Team, un coordinamento costituito presso Eurojust tra magistratura e forze di polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania.

Quanto emerso evidenzia sempre di più come la criminalità organizzata sia una piaga che riguarda tutta l'Europa, non solo l'Italia. Bisogna contrastarla con regole comuni. Ho quindi inviato questa mattina stessa una lettera al Commissario Julian King a cui viene richiesto di attivarsi per l'elaborazione di una proposta legislativa che preveda norme minime e sanzioni concernenti un reato analogo all'associazione a delinquere di stampo mafioso, così come previsto nel report di cui sono stata relatrice, approvato dal Parlamento europeo, ed in linea con quanto stabilito dall'art. 83 TFUE.

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L'obiettivo della Risoluzione – ricorda l'europarlamentare – è superare le differenze fra le normative degli stati membri per permettere una migliore cooperazione delle forze dell'ordine a livello europeo e combattere più efficacemente le mafie. Negli altri stati membri la percezione del pericolo rappresentato dalle mafie è sottovalutata o si ritiene che sia un fenomeno circoscritto solo in alcuni ambiti territoriali. Vi sono importanti interessi economici in gioco, in quanto i proventi dell'attività criminosa vengono reinvestiti spesso nell'economia reale di questi paesi privi di idonei strumenti di contrasto».

«La possibilità di una condivisione di norme minime comuni, che includono anche una migliore circolazione delle informazioni all'interno dell'Unione europea e la creazione di un'unità speciale di Europol, renderebbe sempre più efficace la lotta alle mafie. Gli arresti di ieri rendono ancora più impellente la necessità di avere una definizione comune a livello europeo del reato di associazione mafiosa sulla falsariga del nostro art 416 bis del codice penale. L'auspicio – conclude - è quello che anche le altre Istituzioni europee comprendano pienamente la reale pericolosità di tali fenomeni, ormai transnazionali, che non intaccano solamente l'economia legale ma anche la convivenza civile su cui si fonda l'Unione europea».