Reggio, a palazzo Campanella una giornata dedicata alla prevenzione con “LinfoVita”

"Prendersi cura della persona, non solo del paziente". E' questo il tema dell'incontro di LinfoVita che si svolgerà venerdì 16 novembre alla sala "Federica Monteleone" di Palazzo Campanella e che vedrà esperti del settore confrontarsi e dialogare sull'importanza della ricerca e della prevenzione. Insieme alla responsabile del progetto, dottoressa Caterina Stelitano e del responsabile scientifico Massimo Federico, il progetto realizzato da LinfoVita Onlus prevede incontri periodici a carattere scientifico in cui si vuole mettere in pratica la centralità del paziente con la collaborazione e partecipazione di professionisti di alto profilo scientifico e culturale sia a livello nazionale che internazionale.
"Nel corso degli ultimi dieci anni, in ambito onco-ematologico e, soprattutto nel settore dei linfomi, c'è stato uno sviluppo nel campo della ricerca, della diagnosi e delle cure che ha portato ad un passaggio da un'era in cui chemioterapia e radioterapia rappresentavano gli unici mezzi di cura, allo stato attuale in cui disponiamo di un ampio scenario terapeutico:target-terapia ed immunoterapia – spiega la dottoressa Stelitano - La maggiore conoscenza sulle alterazioni molecolari proprie di ciascuna forma di linfoma abbinati alle sempre più precise tecniche diagnostiche, hanno portato, con l'introduzione dei nuovi Farmaci Intelligenti, ad ottimi risultati clinici con il vantaggio di una minore tossicità delle cure. L'incontro "Prendersi cura della persona, non solo del paziente", promosso dall'associazione Linfovita, pone come obiettivo la "centralità" del paziente e conseguentemente il suo ruolo diventa finalmente attivo e integrato nel percorso terapeutico. Per i pazienti, anche se l'esperienza di linfoma non viene mai totalmente superata, i progressi scientifici ottenuti rappresentano un traguardo molto importante, che rinforza la speranza, allevia il dolore, e permette un netto miglioramento nella qualità della vita".

--banner--

Durante l'incontro si discuterà anche di Pet nei linfomi con il dottore Giorgio Restifo Pecorella, direttore UO Medicina Nucleare Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli e col professore Michel Meignan dalla Francia; di radioterapia in Calabria con i dottori Said Al Sayyad direttore UO Radioterapia e Carmelo Tuscano dirigente medico UO Radioterapia Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli; comunicare ma soprattutto ascoltare con attenzione con il professor Massimo Federico cattedra di Oncologia Medica Università di Modena e Reggio Emilia. Le conclusioni sono affidate al dottor Bruno Martino direttore UO ematologia Grande Ospedale Metropolitano Bianchi-Melacrino-Morelli.
"A seguito della diagnosi di un linfoma un paziente non ha bisogno solo di ricevere le migliori cure, ma anche di stringere un'alleanza terapeutica con il proprio medico, basata sulla lealtà, sulla fiducia, sull'ascolto e sull' impegno reciproco – conclude la dottoressa Stelitano - La comunicazione e la corretta informazione sono quindi cardini irrinunciabili in un percorso diagnostico terapeutico; pertanto diviene necessario condividere, non solo ogni decisione, bensì l'intero percorso del paziente. La condivisione degli obiettivi attraverso uno stretto rapporto tra paziente, familiari e medico di traduce in migliori out come e sopravvivenza".