Benny Golson, ad Ecolandia una leggenda del jazz mondiale

A Ecolandia continua l'estate con i big della musica jazz di qualità. Dopo la performance di Christian Mcbride con un gruppo di musicisti di prim'ordine, il 20 luglio alle 22.00, si terrà il secondo dei grandi eventi internazionali organizzati in collaborazione con Peperoncino Jazz Festival e Play Music Festival.
A illuminare il Forte sarà un'altra grande stella del firmamento jazz: Benny Golson, che si esibirà insieme a Joan Monné al piano, Ignasi Gonzàles al contrabbasso, Jo Krause alla batteria.
Ottantanove anni compiuti, è uno dei grandi "vecchi" dell'età dell'oro del jazz. Anzi ne rappresenta il testimone vivente insieme a Sonny Rollins. Attraverso la sua carriera di sassofonista e la sua opera di compositore e arrangiatore è possibile fare un viaggio nella storia del jazz che va dagli anni quaranta ai settanta – ottanta del novecento.
Avviato al pianoforte a 9 anni, a 14 scopre il jazz, ascoltando il tenor-sassofonista Arnett Cobb suonare "Flying Home" ad un concerto di Lionel Hampton. Un amore a prima vista che cambierà la sua vita per sempre, portandolo ad affiancare e incrociare tutti i più grandi jazzisti del suo tempo, dall'amico d'infanzia John Coltrane a Dizzy Gillespie, Clifford Brown, ai Jazz Messanger di Art Blakey di cui è stato il direttore musicale, ad Art Farmer, uno dei maggiori specialisti del flicorno con cui fondò il Jazztet.

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Lo stesso Farmer dichiarò alla WKCR radio di New York "non so cosa avrei fatto senza le sue melodie". Grazie alla loro vena lirica, Golson e Farmer furono messi dallo storico David Rosenthal a capo del filone lirico dell'Hard Bop.
Il Jazztet ebbe un grosso successo ovunque e incise sei dischi in tre anni, in cui compaiono i maggiori successi di Golson, da "I Remember Clifford" a "Whisper Not", da "Stablemates" a "Blues March".
Golson è presente anche in un ingente numero di etichette Jazz come Riverside, New Jazz, Cadet, Contemporary, United Artists, Mercury, Audio Fidelity, Jazzland, Prestige o EastWind
Riconosciuto come uno dei nomi più importanti nell'evoluzione del jazz contemporaneo, i contributi di Benny Golson - sia come solista che come compositore / arrangiatore - sono enormi. Originariamente ispirato da Coleman Hawkins, Don Byas e Lucky Thompson come strumentista, in seguito ha assorbito le influenze di John Coltrane, Sonny Stitt e Stan Getz per creare uno stile estremamente personale, allo stesso tempo raffinato ed espressivo. Come compositore, Golson ha contribuito al repertorio di quasi tutti i musicisti o cantanti jazz e molte delle sue composizioni originali, come Whisper Not, Killer Joe, Out of the Past o Blues March sono tra le più suonate e registrate nel Jazz contemporaneo.
Benny ancora oggi continua a suonare dal vivo perché, come dichiarato ai microfoni di Repubblica, "la musica è la cosa che amo di più e adoro farla ascoltare anche agli altri".
Una sound coinvolgente, caldo, vibrante che arriva dritto all'anima. Golson conduce ogni concerto come un viaggio nella storia del jazz: ogni brano viene presentato attraverso la storia della sua composizione, i luoghi, le circostanze, i personaggi che lo hanno circondato. Ogni spettatore diventa parte di questa storia, trascinato dal suo meraviglioso sound.