Salvini a Palmi (RC) nell'immobile confiscato ai Gallico: "La 'ndrangheta è una merda, un cancro. Gli ergastolani stiano in carcere"

salvinipalmi10lug2018"E' cominciata una guerra senza quartiere contro la criminalità organizzata non solo in Calabria ma in tutta Italia perché la 'ndrangheta è una merda, un cancro, che si è allargato a tutta l'Italia. Io però sono testone e continuerò a combatterla fino a che non avremo portato via anche le mutande a questa gente". Matteo Salvini ha così avviato a Palmi la sua visita ad un immobile confiscato alla cosca Gallico, dove sorgerà un commissariato della Polizia. 

Qui vive Lucia Morgante, di 92 anni, condannata all'ergastolo per omicidio e la cui pena è stata differita per motivi di salute. La donna è madre del boss Domenico Gallico, anche lui condannato all'ergastolo.

Ad attendere il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per manifestargli il loro disagio legato alle prospettive dello scalo c'erano anche un gruppo di lavoratori del porto di Gioia Tauro. "Chiediamo a tutta la classe politica, anche a questo Governo gialloverde di aiutarci. Salvini ti chiediamo aiuto per i nostri figli". E' lo sfogo di un lavoratore portuale di Gioia Tauro licenziato che assieme ad alcuni suoi colleghi ha manifestato, innalzando striscioni e cartelli davanti al palazzo confiscato ad una cosca di Palmi dove si è recato il ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha ricevuto in consegna dalle autorità le chiavi dell'immobile. "Secondo noi - ha aggiunto il portuale - c'è stato un accordo sindacale discriminante per i lavoratori dello scalo. Durante la cassa integrazione, infatti venivano firmati contratti di apprendistato in aziende che dichiaravano esuberi. Ditte esterne venivano chiamate a svolgere il nostro lavoro mentre per noi si apriva il baratro del licenziamento". "Siamo qui oggi - ha detto ancora il portuale - perchè le altre istituzioni ci hanno abbandonati. Siamo consapevoli che il ministro Salvini non è il titolare del Lavoro ma siamo convinti che ci darà ascolto. Non chiediamo chissà cosa. A noi interessa avere un minimo di dignità per i nostri figli in un'Italia dove non esistono la Calabria o la Padania ma esiste un solo Paese, l'Italia". A conclusione della cerimonia di consegna del bene confiscato Salvini si è avvicinato ai lavoratori presenti e alle altre persone sistemate dietro alcune transenne. Il Ministro ha ascoltato gli operai del porto di Gioia Tauro e poi si è allontanato.

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"Questa di Palmi è una delle tante situazioni paradossali che intendiamo scardinare. Il posto giusto per gli ergastolani è la galera".

"E' incredibile - continua il Ministro - che lo Stato spenda migliaia di euro per permettere a delinquenti ergastolani di venire a incontrare la loro madre altrettanto delinquente ed ergastolana".

E sempre sul tema della criminalità aggiunge: "Ogni volta che intervengo a Reggio come a Milano dico che la mafia ci fa schifo e che dove c'e' puzza di mafia non ci siamo noi. Voglio sequestrare fino all'ultimo centesimo a questa gentaglia, certi voti non ci interessano, certi interessi non ci riguardano. E non e' giusto identificare il popolo calabrese con la malavita: bisogna dare un futuro a questi ragazzi e ragazze. Se c'e' lavoro la mafia perde, se non c'e' la mafia campa. E quindi, non basta solo il ministro dell'Interno pero' in Calabria ci tornero', ci tornero' fino a quando non avremo raggiunto risultati concreti".

Poi si torna a parlare anche di temi nazionali e il leader della Lega commenta così la richiesta di reintroduzione dei voucher all'interno del Decreto Dignità: "Io ritengo che combattere la precarieta' sia giusto, quindi benissimo ha fatto Luigi Di Maio a portare quel decreto in discussione. Ci sono alcuni limitati settori, penso all'agricoltura, al commercio, al turismo, ai servizi, ai lavori stagionali che hanno l'alternativa: lavoro nero o voucher e io preferisco il voucher al lavoro nero e allo sfruttamento".

Ed in merito all'incontro di ieri con il capo dello Stato dice: "Con Mattarella e' andata molto bene. Un incontro in cui si e' parlato di futuro e non di passato. A me interessa il futuro, non il passato".

Smentita anche qualsiasi frizione con gli alleati di Governo sul tema dei migranti, tema sul quale inevitabilmente si sposta la discussione, essendo tra i cavalli di battaglia di Salvini.

"Stiamo ragionando. Se qualcuno ha fatto qualcosa che va contro la legge appena sbarca in Italia finisce in galera e non in un centro di accoglienza" ha detto Matteo Salvini in riferimento alla vicenda dei migranti trasferiti dal rimorchiatore Vos Thalassa, rimorchiatore alla nave della guardia costiera italiana Diciotti.

"Stiamo valutando di organizzare in Calabria il classico Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che il ministro tiene in ufficio a Ferragosto". Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Palmi.

"Il principio è che in acque libiche intergono i libici. Quindi è sacrosanto salvare le vite umane però fino a che noi aiutiamo gli scafisti la gente continuerà a morire nel Mediterraneo".

"Il porto libico - ha aggiunto Salvini - è più che sicuro e da ministro vi posso garantire che per gli scafisti la pacchia in Italia è finita. Le navi delle Ong ormai da giorni hanno smesso di aiutare i trafficanti di esseri umani e a questo punto io mi dedicherò alle navi private, ai mercantili, alle navi delle missioni internazionali e a quelle militari italiane. Per me scafisti e 'ndranghetisti sono la stessa cosa".