Operazione "Stretto Sicuro", rifiuti sanitari a rischio infettivo trasportati via mare: 19 indagati

sequestrofurgonerifiutiA seguito di una denuncia trasmessa da un privato cittadino relativa al presunto trasporto illecito di rifiuti sanitari nonché l'illecito attraversamento dello stretto di Messina a bordo di navi traghetto, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore della Repubblica dott. Giovanni Bombardieri ha avviato delle indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto dott. Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Procuratore dott. Roberto Di Palma e condotte dal personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera - di Reggio Calabria.

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La denuncia riferiva che la società affidataria del contratto di appalto per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo con l'azienda ospedaliera "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria svolgeva tale servizio effettuando illecitamente il trasporto via mare.
Dopo complesse e prolungate attività di indagine, la Guardia Costiera ha ricostruito tutto il percorso dei rifiuti prodotti dall'ospedale, e su disposizione della Procura reggina nella mattinata di giovedì 30 marzo 2017 ha effettuato un controllo all'imbarco su una nave traghetto della società Bluferries nel porto di Villa San Giovanni bloccando il mezzo in procinto di imbarcarsi.
Durante le fasi di perquisizione del mezzo sono stati rinvenuti alcuni documenti utili alle indagini, quali formulari dei rifiuti, biglietti di attraversamento dello stretto, ricevute di pagamento, che venivano successivamente posti sotto sequestro unitamente all'intero furgone ed al suo carico consistente in n. 432 contenitori di rifiuti sanitari a rischio infettivo per un totale di 1.820 kg.
Dalle verifiche effettuate e dalla documentazione fornita è emerso che il predetto automezzo trasportava rifiuti sanitari infettivi identificati dall'allegato "D" del Testo Unico Ambientale, come "rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni" e classificati come "rifiuti pericolosi", e che l'automezzo in questione era in procinto di salire sulla nave senza la specifica autorizzazione ad imbarcare merci pericolose obbligatoria per questo tipo di trasporto.
Il furgone veniva scortato successivamente fino all'ospedale reggino Melacrinò, dove veniva posto sotto sequestro all'interno dell'isola ecologica dello stesso nosocomio e affidato in custodia giudiziale al Direttore sanitario.
Le successive attività di indagine disposte dalla Procura reggina, hanno permesso di far luce sulle procedure attuate dalla società siciliana ed in special modo sulle modalità di trasporto via mare dei rifiuti sanitari infetti, dagli ospedali reggini fino al luogo di discarica situato nella Provincia di Catania.
Al termine delle indagini preliminari, il magistrato titolare del fascicolo ha iscritto nel registro degli indagati n° 19 soggetti che a vario titolo hanno partecipato all'attività criminosa, e per i quali è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari con contestazioni che vanno dal reato ex art. 432 c.p. al reato ex art. 259 del D. lgs 152/2006 alla violazione dell'art. 260 del D.Lgs. n. 152 del 2006: è stato infatti accertato l'allestimento di mezzi ed attività continuative organizzate al fine di conseguire un ingiusto profitto costituito dal risparmio in ordine ai costi di gestione dell'attività di smaltimento rifiuti, trasportato abusivamente.

Tra gli indagati anche il rappresentante legale della società Bluferries, il responsabile della sicurezza della medesima società ed i comandanti delle navi Bluferries che hanno effettuato il trasporto di rifiuti sanitari ponendo in pericolo la sicurezza dei trasporti per acqua in considerazione del materiale trasportato.