Città Metropolitane, Mauro: “Modificare legge Delrio”

"Progettare il futuro senza conoscere quali saranno le deleghe e' veramente difficile, e piu' volte il sindaco ha chiesto la modifica della legge Delrio. Quello delle deleghe e' un problema che non riguarda solo noi ma che coinvolge anche le altre Citta' Metropolitane, che trovano difficolta' nel far redigere le leggi regionali per riparto delle stesse". E' quanto dichiarato dal vicesindaco Metropolitano di Reggio Calabria, Riccardo Mauro, incontrando i rappresentanti del Partenariato economico sociale per far per fare il punto sul Piano strategico metropolitano. "Non si puo' piu' tergiversare - ha aggiunto Mauro - e' il momento che le competenze vengano gestite dall'Ente Metropolitano che, in forza del principio di sussidiarieta', e' l'Istituzione che meglio sapra' gestire e valorizzare i comparti oggetto della legge, trasformando cosi' l'intero territorio in un vero e proprio motore in grado di produrre sviluppo e benessere".

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I rappresentanti del Partenariato economico e sociale (Pes) di Reggio Calabria, composto dai sindacati confederali, Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Ance, Coldiretti, Forum del terzo settore, Casartigiani, Unci, Confesercenti, hanno avanzato ai rappresentanti della Citta' metropolitana, la proposta di istituzione di un Ufficio del Piano, sulla scorta delle esperienze di altre realta', per snellire i rapporti fra Pes e Citta' Metropolitana, creare un canale di scambio informazioni costanti ed agevolare la stretta collaborazione necessaria a pervenire alla redazione di un Psm il piu' possibile partecipato e alle esigenze rappresentate dai portatori di interessi, che costituiscono il Pes. Rispetto al porto di Gioia Tauro, il Pes ha espresso profonde preoccupazioni riguardo al pericolo di vedere ergere i confini della Zes lontani dal territorio di Reggio e agganciati, invece, alla parte centrale e settentrionale della Calabria. Tale scelta, a parere dei componenti del Partenariato "si configurerebbe come uno scippo ai danni della Citta' Metropolitana e costituirebbe una vera e propria condanna a non realizzare il pieno sviluppo che da sempre il nostro territorio insegue"