Inaugurato l'anno degli Istituti Accademici diocesani a Reggio Calabria

«Evitare la teologia da tavolino». Questo è l'invito che l'arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, ha rivolto all'uditorio dell'Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Reggio Calabria in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto teologico "Pio XI" e dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Monsignor Vincenzo Zoccali"; entrambi gli istituti sono affiliati alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale.
Un intervento, quello di monsignor Zani, che – ripartendo dal Concilio Vaticano II – ha voluto tracciare un profilo per la «nuova formazione teologica nella prospettiva dell'oggi».
Prima della prolusione del segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, ha aperto i lavori monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo metropolita dell'arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova e moderatore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose, il quale ha sottolineato come «l'appuntamento dell'inaugurazione dell'anno accademico riempie di gioia la comunità diocesana; attraverso i due Istituti si continua a produrre una cultura teologica, filosofica e sociale fondamentale per la crescita – spiega il presule – non solo della Chiesa, ma dell'intera società». Soffermandosi su questo aspetto, monsignor Morosini ha detto: «Si tratta, infatti, di una parte attiva del grande progetto culturale che stiamo cercando, come diocesi, di attuare sul territorio: progettare un centro propulsore per la cultura cristiana che sappia essere luogo di dialogo con gli ambienti laici».
Dopo le parole del presule si sono susseguiti i saluti di don Antonino Iannò, direttore dell'Istituto Teologico "Pio XI", e di padre Pasquale Triulcio, direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Don Iannò ha spiegato come «l'impegno per la formazione dei seminaristi è appassionato, caratterizzato dalla ricerca scientifica e dalle pubblicazioni». Padre Triulcio, nel ricordare i tanti eventi formativi dell'ultimo biennio dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose reggino, ha affermato come sia stimolante «fare parte di un macroprogetto culturale diocesano composto da diverse anime cooperanti».
La relazione di monsignor Vincenzo Angelo Zani si è soffermata sul contributo della formazione teologica nell'edificazione della comunione ecclesiale. «La Chiesa non deve abdicare dinnanzi alle trasformazioni della società moderna – ha specificato l'arcivescovo titolare di Volturno – anzi deve mantenere alta la fedeltà alla sua vocazione». Per farlo, secondo monsignor Zani, è fondamentale «conservare la prospettiva antropologica della fede»; diverse sono le «linee maestre» da seguire per la nuova evangelizzazione. In primis, una «catechesi differenziata, soprattutto a livello popolare»; e ancora «l'adeguamento di un linguaggio pastorale al passo coi tempi» che superi la dialettica da addetti ai lavori. Infine, monsignor Zani ha auspicato che la Chiesa ritrovi il coraggio di esercitare il proprio «ruolo nella dimensione pubblica». Una voce, quella ispirata al Vangelo, che ultimamente è relegata ai margini e che, invece, dovrebbe suscitare un rinnovato vigore sociale.

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