Reggio, edicola di piazza Duomo: rivince il Comune. Sospensiva ko davanti al Consiglio di Stato

Reggio nuova piazza duomo1di Mario Meliadò -Niente da fare per l'edicolante di piazza Duomo ("lato Nord") Giuseppe Condemi. Dopo la sconfitta di fine settembre nel processo di primo grado davanti alla Sezione reggina del Tar della Calabria, il nuovo knock out arriva direttamente da Roma, dal Consiglio di Stato, massimo organo della Giustizia amministrativa davanti al quale il collegio difensivo del titolare dell'edicola aveva avanzato una nuova istanza di sospensiva. Che però non ha trovato accoglimento.

Tutto nasce dalla determina dirigenziale numero 405 del 20 febbraio 2015, con cui l'Ente aveva di fatto varato il nuovo look dell'intera piazza, finanziato mediante fondi Pisu (Progetto integrato strategico urbano) e dell'asse Città del Por-Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale), tra l'altro andando a spostare le due preesistenti edicole in manufatti ritenuti in linea con la cifra stilistica completamente nuova della centralissima piazza che ospita la Cattedrale. Edicole, comunque, rimaneggiate negli spazi.

I titolari dell'edicola Condemi avevano rifiutato di spostarsi nel nuovo e più piccolo esercizio, resistendo anche alla successiva ordinanza di sgombero del 9 agosto dello scorso anno: inevitabile il contenzioso giudiziario.

Il pronunciamento cautelare dei giudici amministrativi capitolini era adesso richiesto per "congelare" gli effetti della sentenza di primo grado, che aveva respinto l'istanza volta ad annullare la determina del 2015 e il successivo sfratto, come rappresentato dall'avvocato Antonia Condemi (su delega dell'avvocato Orlando Cassisi); per l'Avvocatura civica, in giudizio era presente l'avvocato Fedora Squillaci.

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Il Consiglio di Stato (presidente facente funzioni, Claudio Contessa) ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dagli edicolanti di piazza Duomo, in quanto «non vi sono elementi» per bloccare l'efficacia del verdetto emesso dalla sezione di Reggio Calabria del Tar calabrese, visto che «sussiste un punto d'equilibrio tra le esigenze dell'Amministrazione di completare i lavori di riqualificazione in oggetto e le esigenze dell'appellante di poter proseguire l'attività» (la quale peraltro, aveva osservato in sentenza il Tribunale amministrativo regionale, era stata ampliata senza titolo dai 20 metri quadrati autorizzati tramite concessione di mano comunale a 37 metri quadri, quasi il doppio, e con indebita occupazione di suolo pubblico: di qui la contrazione degli spazi nell'edicola nuova, a nulla valendo il decorso del tempo rispetto a un ampliamento non autorizzato).

Su quest'ultimo fronte, in particolare, osservano da Palazzo Spada che «viene garantita dalla soluzione proposta dal Comune, peraltro compatibile con il vigente Piano comunale delle edicole in atti, la possibilità di continuare l'attività economica». Stando ai magistrati capitolini, era questo il nodo che semmai avrebbe potuto giustificare un "congelamento" del verdetto del Tar.

Confermato dunque per la seconda volta di fila il buon operato dell'amministrazione Falcomatà circa la risistemazione della piazza e delle edicole presenti. Per il pronunciamento definitivo intorno alla vicenda, in ogni caso, c'è da attendere il giudizio di merito da parte dello stesso Consiglio di Stato.