Cagnolini avvelenati a Palmi (RC), la denuncia di Animalisti Italiani Onlus

canniavvelenatipalmiSi chiamavano Lola, Ella e Leo. Erano tre fratellini meticci di circa un anno e, due giorni fa, sono stati ritrovati privi di vita nei pressi della pineta di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Sono stati avvelenati. Non si sa perché e, soprattutto, non si sa da chi. L'ennesimo atto di crudeltà gratuita e inaudita, perpetrato contro tre creature innocenti che non davano fastidio a nessuno, si è consumato nel silenzio e nell'apparente inconsapevolezza generale.
A dare l'allarme è stata la Responsabile della sede di Reggio Calabria di Animalisti Italiani Onlus, Maria Antonia Catania, che, insieme ai volontari locali, si è subito recata a sporgere denuncia contro ignoti ai Carabinieri: "Non abbiamo parole per descrivere quello che stiamo provando in questo momento. Non ci capacitiamo di come sia stato possibile commettere un gesto di una simile gravità". I tre cagnolini erano accuditi, insieme anche a tanti gatti, nella pineta di Palmi che i volontari dell'Associazione avevano contribuito a riqualificare, allestendo gli alloggi dove far riparare dal freddo tanti animali. Maria Antonia Catania prosegue: "Ci siamo preoccupati quando non li abbiamo più visti venire a mangiare il cibo. Abbiamo iniziato le ricerche e abbiamo trovato questa scena terribile. Speriamo di riuscire a risalire ai responsabili – conclude – ma è molto difficile". Nel frattempo, il Comune di Palmi ha già comunicato che, in caso di processo, si costituirà parte civile. Lo stesso farà la nostra Associazione.
Amareggiata e, allo stesso tempo, carica di rabbia, la Responsabile Nazionale delle Sedi Locali di Animalisti Italiani Onlus, Emanuela Bignami: "In alcune regioni d'Italia qualcuno pensa di poter risolvere il problema del randagismo uccidendo con modi atroci, tipo l'avvelenamento, animali privi di colpe, puri e innocenti".

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"Queste persone non si rendono conto che oltre a macchiarsi l'anima spezzando delle vite, commettono anche un reato penale. Oggi è toccato a questi tre cucciolotti di appena un anno, tre fratelli che erano accuditi quotidianamente dai nostri volontari con amore e non davano fastidio a nessuno: si è salvata solo la sorellina Siria per miracolo. Mi domando il perché di tanta cattiveria – prosegue Emanuela Bignami – da parte di autentici criminali. Veri e propri codardi che non hanno neanche il coraggio di uscire allo scoperto; per questo chiediamo ai cittadini perbene la loro collaborazione al fine di risalire ai nomi di chi è responsabile di queste morti. Chi ha visto o sa qualcosa parli e ci aiuti a consegnarli alle autorità preposte".
Emanuela Bignami, infine, affonda il colpo anche ricordando altri episodi simili che, nel recente passato, hanno avuto sempre come teatro il territorio della Calabria: "Non mi sento di risparmiare dalle critiche alcune Amministrazioni Locali, perché non sono senza colpe, anzi. Non si preoccupano di educare i propri cittadini e di dare loro il buon esempio. Solo pochi mesi fa, sempre in Calabria, a Zungri (in provincia di Vibo Valentia), un altro cane è stato ucciso in modo barbaro, il suo nome era Billy e viveva pacificamente nel paese, accudito da anni da alcuni residenti. Billy probabilmente è stato impiccato e infilzato da un ignoto o da ignoti: purtroppo non si avrà mai la certezza di cosa abbia passato questa povera anima perché il suo corpo è stato immediatamente bruciato sul posto e, senza il referto dell'autopsia, è stato impossibile stabilirlo con certezza. Billy di Zungri, Angelo di Sangineto e i tanti senza nome che non ci sono più – conclude – a cui oggi si aggiungono i tre cuccioli Lola, Ella e Leo di Palmi, macchiano di sangue questa regione e sono la prova evidente di come il nostro Paese sia ben lontano dal poter essere considerato un Paese civile".