"Le Città del Futuro", Falcomatà: "Non basta confisca, beni mafiosi ai cittadini"

cittafuturo600Le note dell'Inno di Mameli, eseguito da una banda interforze, hanno aperto nell'Aula di Montecitorio l'incontro 'Le città del futuro' con seicento sindaci italiani. Dopo l'intervento della presidente della Camera Laura Boldrini prenderanno la parola dodici sindaci, tra cui quelli di Roma, Napoli e Reggio Calabria. Seguiranno gli interventi del presidente della commissione Bilancio di Montecitorio Francesco Boccia, del presidente dell'Anci Antonio Decaro e del ministro per la Coesione Claudio de Vincenti.

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Per un Comune come Reggio Calabria "il ripristino e il mantenimento della legalita' sul territorio e' la madre di tutte le battaglie, che combattiamo con le armi della cultura, della bellezza e dell'educazione, consapevoli che solo una rivoluzione culturale liberera' i nostri territori dal gioco della criminalita' organizzata e coscienti che solo la dignita' del lavoro ci liberera' dallo stato di bisogno". Cosi' Giuseppe Falcomata', sindaco di Reggio Calabria, parlando nell'aula di Montecitorio all'incontro 'Le citta' del futuro. I Sindaci nell'Aula di Montecitorio' a cui partecipano 600 primi cittadini. La Legge per la confisca dei beni dei mafiosi, continua il primo cittadino, "e' una grande conquista e tuttavia la semplice confisca non e' sufficiente", serve che, dopo la confisca, "i beni siano restituiti ai cittadini con ricaduta positiva sul territorio". Le ville dei mafiosi devono quindi diventare "case delle associazioni, alloggi per i piu' indigenti, solo questo cancellera' la macchia", conclude Falcomata'.