A Reggio il convegno "Il principio della performance per una Amministrazione efficace ed efficiente"

"Definire i rapporti tra politica e amministrazione, definire le funzioni anche sulla base delle proposte dei dirigenti, definire gli obiettivi attraverso l'interazione tra l'organo politico e l'organo di vertice". Aspetti assolutamente necessari secondo il Segretario generale del Consiglio regionale Maurizio Priolo che stamani, a palazzo Campanella, sede dell'assemblea elettiva calabrese, ha aperto il seminario, organizzato dagli Organismi indipendenti di Valutazione (OIV) di Giunta e Consiglio, sul tema "Il principio della performance per una Amministrazione efficace ed efficiente". Nel passare in rassegna i piani delle performance di altre Regioni Priolo ha evidenziato le differenze strutturali, economiche e sociali dei sistemi regionali analizzati, "che si riflettono - ha spiegato - sull'elaborazione dei piani delle performance sia per quanto riguarda i punti di forza che le fragilità. Occorre affinare la capacità di ragionare, programmare e porsi degli obiettivi pensando al futuro, senza autoreferenzialità ma mediante la trasposizione nel sistema pubblico di modelli tipicamente gestionali e manageriali del settore privato (customer satisfaction) che assicurino un riscontro da parte dei cittadini e che individuino nuove responsabilità rispetto alla performance individuale, nonché a quella complessiva della struttura organizzativa di riferimento. Fondamentale in tal senso sarà distinguere obiettivi ordinari che rispondono ad obblighi di legge dagli obiettivi strategici straordinari". Hanno relazionato al seminario Domenico Marino, presidente OIV del Consiglio regionale, Angelo Maria Savazzi presidente OIV della Giunta regionale e Concettina Siciliano, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per anticorruzione. "Spesso, quando si parla di spesa pubblica, di Pubblica Amministrazione, si pensa agli sprechi e alle cose che non vanno - ha detto Marino -. Cultura del merito e della valutazione significa valutare attentamente, pesare, monitorare tutti i processi per evitare gli sprechi. E a quel punto la spesa pubblica non diventa più un fatto negativo, ma diventa un servizio ai cittadini. Quindi più spesa pubblica vera, più spesa pubblica monitorata, più spesa pubblica valutata significa migliori servizi per i cittadini".

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"Questa iniziativa - ha spiegato Savazzi - nasce dall'esigenza di portare all'attenzione di tutti gli operatori delle pubbliche amministrazioni del territorio la necessità di adeguare i sistemi di misurazione della performance, quindi la valutazione individuale del personale delle pubbliche amministrazioni alla luce delle modifiche che sono state apportate dalla riforma Madia che, in particolare, hanno amplificato, sia il ruolo dei organismi indipendenti di valutazione, sia l'esigenza che la reputazione degli Enti, la performance delle Amministrazioni Pubbliche e delle strutture abbia una correlazione con i risultati che le Amministrazioni sono in grado di portare all'attenzione dei cittadini e dei destinatari dei servizi". Concettina Siciliano, si è invece soffermata sui rischi di corruzione legati al sistema di valutazione. "E' vero che il panorama normativo dei sistemi di valutazione ha modificato gli strumenti in atto per renderli più agevoli, più fruibili - ha detto -. Quello che si chiede, però, è un 'cambio di passo', per utilizzare un'espressione comune, che sia funzionale ad acquisire una nuova mentalità nel produrre o erogare servizi o eroga servizi, affinché questi processi, questi procedimenti siano il più possibile efficienti. Una punta di attenzione notevole è riservata a tutte quelle arre 'buie' della Pa che possono creare errori amministrativi, mala administration e addirittura configurare ipotesi di reato. E allora, nella gestione possono anticiparsi misure di prevenzione della corruzione. Questi strumenti di prevenzione sono un patto di gestione, descrivono attività nell'ambito dei processi e fanno parte dell'attività della Pa nel suo complesso. Questo è il cambio culturale che si chiede e naturalmente richiede una attenzione a quelli che sono gli strumenti di risk-management o di gestione del rischio, o risk assessment, cioè di valutazione del rischio. Cosa l'imprevedibilità o la mancata conoscenza di determinati fenomeni può produrre in processi che, invece, adeguatamente razionalizzati, eviterebbero il pericolo di un fatto negativo come un fatto corruttivo e concorrerebbero alla cosiddetta curva di benessere della comunità". Il Seminario proseguirà nel pomeriggio.