Siclari e Germanò (MNS): "Reggio Calabria tra carenza idrica e degrado"

"Questa sarà l'ultima estate di crisi idrica patita dai reggini.... finalmente avrete l'acqua nelle vostre case". Con queste parole il Sindaco Falcomatà, nel giugno del 2016, con tanto di video dai toni "messianici", annunciava la ripresa dei lavori della diga del Menta, in compagnia del suo collega del Partito Democratico Oliverio, anch'egli cultore della politica degli annunci mai seguiti da fatti concreti. Questo altro non era che l'ennesimo spot per "lavarsi le mani" al cospetto di una città che ormai da diversi mesi è in una situazione di crisi idrica senza precedenti. Ci si chiede cosa abbiano fatto in questo ultimo anno Falcomatà e soci. Un anno trascorso senza che si sia realizzato nulla di quanto promesso.

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Il primo cittadino non solo non spiega alla città i motivi per i quali anche questo annuncio si sia rivelato un bluff, ma arriva soltanto ad estate inoltrata ad adottare una delibera emergenziale dal sapore di beffa, accampando le solite scuse a difesa dell'indifendibile. Indifendibile come il resto del suo operato in tutti i settori della vita cittadina, dalla quotidianeità alla prospettiva programmatica, che forse si rivela essere il punto più critico da addebitare alla amministrazione comunale a targa PD

E poiché le reti sono nuove per gran parte del territorio comunale, il problema non può non essere ricondotto ad una evidente incapacità di gestione e programmazione. Grottesca nei contenuti si dimostra l'ordinanza, con le sue 3 ore al giorno di erogazione i suoi raccapriccianti non più di 20 litri da attingere dalle fontane pubbliche, sembra di leggere un romanzo settecentesco. Mentre nessuna indicazione su come affrontare seriamente almeno l'emergenza si riesce a scorgere tra le righe di quell'atto. Noi, invece, molto più concretamente ci chiediamo chi gestisca le manovre e le deviazioni dell'acqua, chi controlli la equa distribuzione, la corretta fruizione e i sicuri abusi perpetrati sul perimetro comunale.

È vero, Reggio non ha mai avuto un'estate così, ma non soltanto per il caldo. Un'estate senza programmazione ed eventi, senza controlli e vigilanza sul territorio, senza turisti ed introiti per l'economia cittadina. Un'estate record per il centro storico, tagliato fuori anche dall'approvvigionamento idrico, sommerso dai rifiuti e persino pericoloso per l'incolumità personale di reggini ed avventori, tra voragini aperte nell'asfalto ed alberi che cadono perché privi della necessaria programmazione manutentiva e conseguente cura annuale.

Davvero preoccupante si rivela il dato registrato sui voli da e per la nostra città, con lo storico Tito Minniti regalato alla gestione lametina, nell'indifferenza complice degli attuali amministratori. Reggio torna, dopo la reggenza Scopelliti, suddita dei poteri regionali che da oltre un lustro la emarginano al ruolo di comprimaria, nonostante si parli della città più antica, grande ed importante della Calabria. Né questi amministratori possono dirsi in grado di provare ad elevare il livello di vivibilità, facendo leva sullo straordinario riconoscimento di Città Metropolitana, rimasto finora vuoto contenitore per colpa della incapacità di sfruttarne i molteplici vantaggi economici che potrebbero derivare da una gestione oculata e prospettica.

Altre estati sono ancora negli occhi di tutti noi e nei ricordi degli operatori economici dell'indotto, ricordi ormai sfocati, appannati da una propaganda fasulla che finalmente però sta dissolvendosi per rivelare la cruda realtà a coloro che hanno creduto alle promesse da marinaio di una sinistra le cui gesta, invece, andrebbero dimenticate e in fretta. Falcomatà e la sua inadeguatezza, con "l'acqua annunciata e mai arrivata" non è riuscito nemmeno a "lavarsi" la coscienza per sollevarsi dalle sue responsabilità di Sindaco Metropolitano, restando viceversa intrappolato in fondo al mare del degrado in cui ha ridotto la nostra città, alla cui comunità sta facendo mancare i servizi essenziali e persino l'erogazione di un bene primario come l'acqua.

A ringraziare per l'ennesima disfatta amministrativa del Partito Democratico ci penseranno gli elettori semplicemente facendo due più due sulla prossima scheda elettorale". Lo affermano in una nota il commissario provinciale del Movimento Nazionale per la Sovranità, Ernesto Siclari,  e quello comunale, Franco Germanò.