Reggio: passa (tra le polemiche) il Rendiconto 2016

consigliocomunale24magdi Natale Iracà - Il consiglio comunale dà l'ok al rendiconto 2016. Un disco verde, quello del primo pomeriggio di oggi, arrivato a maggioranza (contrari i sette esponenti dell'opposizione) e dopo quasi due ore e mezza di dibattito nell'aula "Battaglia" di palazzo San Giorgio. Il Comune riduce il suo disavanzo di 17milioni di euro rispetto all'anno precedente, ma resta sempre con l'acqua alla gola e subisce la contestazione dei 54 ex dipendenti Multiservizi, rimasti senza lavoro. Inizia agguerrita l'opposizione che contesta a sindaco e maggioranza di centrosinistra: consegna tardiva degli incartamenti contabili; ritardo nell'approvazione del documento contabile; gestione amministrativa poco attenta alla progettualità e poca attenzione ai lavoratori ex Multiservizi rimasti fuori dalle società "Castore e Polluce". A chiedere i primi chiarimenti, in aula, pensa Massimo Ripepi (FdI), a cui fanno seguito Antonio Pizzimenti (Fi), Mary Caracciolo (Fi) e Pasquale Imbalzano (Ap). Tutti condannano il ritardo con cui i consiglieri di minoranza sono venuti in possesso del documento contabile e incalzano il sindaco sulla questione legata ai 54 ex dipendenti Multiservizi che non hanno superato le selezioni in "Castore" e "Polluce". Loro, gli ex dipendenti, ringraziano applaudendo ogni intervento dell'opposizione.

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Rendiconto e ritardi

A rispondere loro, relativamente al bilancio, è toccato all'assessore delegato Irene Calabrò. «I revisori hanno verificato e certificato la solidità del documento contabile - spiega l'esponente dell'esecutivo Falcomatà nella sua relazione - La gestione di competenza è risultata sicura e abbiamo recuperato un disavanzo di oltre 17 milioni di euro». Calabrò non ha dubbi neppure in merito alla trasparenza della gestione dell'iter che ha portato il documento in aula. «Ci sono state due sessioni di lavoro in commissione, una a palazzo San Giorgio e l'altra al Cedir - chiosa l'assessore - Proprio quest'ultima è stata pensata proprio per dare ai consiglieri di entrare dentro le procedure, confrontandosi con dirigenti e dipendenti». La minoranza, però, non è soddisfatta, anche perché l'assessore non risponde sulla violazione dell'articolo 227 del Tuel che stabilisce come la documentazione debba essere nelle mani dei consiglieri almeno 20 giorni prima della seduta consiliare. E se per il segretario generale, interpellato nell'occasione, possono bastare le comunicazioni date in commissione, ad attenuare la polemica pensano il presidente del consiglio comunale, Demetrio Delfino, e il consigliere Riccardo Mauro. «Mi sembra strano - afferma il leader dell'assemblea - che si ponga adesso la questione dopo che qualcuno dell'opposizione si è persino astenuto dal voto in commissione». Per Mauro, invece, il problema non esiste. «Si tratta di termini ordinatori e non perentori, che valgono per enti normali. Noi abbiamo il personale ridotto del 50%». Il vicesindaco metropolitano, poi, ne approfitta anche per rintuzzare un altro attacco proveniente da destra: quello su Reggio ultima nel bando Periferie. «Ci si domanda perché siamo arrivati ultimi nei progetti. Avremmo dovuto fare spallucce e non partecipare, perché non eravamo dotati degli uffici dell'ex Provincia, amministrata dal centrodestra - incalza Mauro - che era andata in prorogatio. Così non è stato e si è deciso di partecipare, sapendo benissimo che non saremmo arrivati primi. Oggi ne siamo fieri, perché arriveranno 58milioni di euro per la Città metropolitana». L'opposizione, allora, passa alla critica del documento contabile. Caracciolo punta il dito sui risultati ottenuti dal recupero dell'evasione. La Tari ha fermato la sua riscossione «allo 0,39%» mentre «lasciamo la pressione fiscale più alta d'Italia». «Anche i revisori dicono che sarebbe necessario fare qualcosa in merito - spiega l'azzurra - Questo ente, poi, ha residui attivi e passivi altissimi, mentre la nuova tassa di soggiorno ha fatto riscuotere solo 60mila euro, contro gli oltre 200mila previsti». Imbalzano, invece, chiede di «mobilitare tutte le risorse possibili per dare ossigeno a una comunità in sofferenza».

Falcomatà ed ex Multiservizi

Chiusa la sequela di interventi, con gli esponenti dell'opposizione che prendono la parola più volte, tocca a Falcomatà tirare le fila di una giornata resa più difficile dal pubblico in aula. Gli ex Multiservizi, che prima avevano applaudito l'opposizione, hanno cominciato a mostrare insofferenza, fino all'abbandono dell'aula, quando il sindaco ha cominciato a parlare di loro. Difeso il bilancio, che muove dalla «riduzione di un buco certificato dal Mef - incalza il sindaco - in quasi 400 milioni di euro, provocato dall'amministrazione di centrodestra». In questo momento, per il sindaco, va osservata una politica di spending review prevista dal piano di rientro e che «prevede anche la riduzione del personale». Infine il passaggio su Multiservizi. «Il comma 41 del Decreto legislativo allegato alla finanziaria del 2014 non consentiva ai Comuni di costituire nuove partecipate - ricorda Falcomatà - Il Comune era a un bivio: o affidare all'esterno il servizio, oppure lavorare per modificare la norma. Oggi Castore e Polluce sono costituite perché il Decreto legislativo enti locali del 2015 ha cambiato quella norma che ci ha consentito di portare avanti il piano industriale della società in house». Poi, il primo cittadino, si concentra sulle selezioni. «C'erano due temi: come fare in modo da garantire massima trasparenza ed evitare la discrasia fra il numero di posti previsti e il numero di lavoratori in eccesso. Volevamo che questo numero potesse al massimo ridursi - ancora Falcomatà - Le assunzioni vengono fatte per concorso pubblico, a differenza del passato. Abbiamo inserito tra le clausole l'esperienza nell'ente e la provenienza reggina. La preselezione è stata superata da tutti. Poi è chiaro che ci sono delle selezioni, ma sulla materia di competenza. Ci siamo spinti fino al limite che ci era consentito. Se su questo ci sono dei dubbi, ci sono i ricorsi, le richieste di accesso agli atti. La politica ora esce da questo, ha fatto tutto quello che era necessario». Una spiegazione, quella del sindaco, non accettata dai lavoratori in aula, che hanno abbandonato gli spalti dopo aver protestato in maniera veemente. Il consiglio, subito dopo, si è dedicato alla votazione e, a maggioranza, ha dato il suo disco verde al rendiconto 2016 che sarà anche immediatamente esecutivo.