Le azioni del Comitato pro Aeroporto dello Stretto

Il Comitato Pro Aeroporto, a seguito del recente incontro tra gli Organi Istituzionali ed i vertici Alitalia, evidenzia che l'accordo raggiunto sebbene abbia impedito l'abbandono dello scalo da parte dell'ex compagnia di bandiera, appare inadeguato rispetto ai livelli essenziali di mobilità, in quanto il numero di voli previsti dal 30 marzo, oltre ad essere inferiore a quello previgente, riporta degli orari incompatibili con le esigenze dei cittadini dell'Area dello Stretto. Il che si traduce nel verosimile spostamento dell'utenza sullo scalo di Lamezia o su quello di Catania e in un deciso ostacolo al ripiano delle perdite dichiarate dello scalo reggino.

Il Comitato pertanto, come ha sempre fatto sin dalla sua costituzione del 7 ottobre 2016 quando dichiarato il fallimento della Sogas, quasi tutti considerassero inevitabile la chiusura dello scalo, continuerà a spendersi con tutte le proprie forze per scongiurare definitivamente l'emergenza che avvinghia l'infrastruttura, legata imprescindibilmente allo sviluppo della città metropolitana,

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A tal fine, il Comitato ha richiesto alle Istituzioni territoriali – e, in particolare, al Sindaco metropolitano - un incontro per sollecitare l'attuazione delle seguenti istanze nel breve termine:

1. Ripristino da parte di Alitalia dei voli cancellati entro il 15 aprile, con priorità assoluta per quanto riguarda il volo delle 7:00 per Roma con rientro alla sera.

2. Calendarizzazione, entro un mese, di un tavolo tecnico- gestionale con Sacal, Città Metropolitane di Reggio e Messina, Direzione regionale ENAC, Curatela e una rappresentanza dei cittadini, finalizzato all'esame del piano industriale della nuova società di gestione.

3. Definizione dei criteri e dei contenuti relativi ai bandi di utilizzazione dei 12 milioni per nuove tratte, ai quali la Commissione europea ha dato il via libera. E' fondamentale che siano formulati nel modo più corretto possibile, per evitare che le relative gare vadano nuovamente deserte, come è avvenuto per i voli verso Pisa e Bologna. Dovranno essere, inoltre, chiaramente indicati quali nuovi voli saranno previsti per e da Reggio Calabria e, al più presto, quali nuove compagnie saranno coinvolte.

4. Diffusione del documento ufficiale redatto in occasione del recente vertice romano.

Appare utile ribadire che il Comitato:

- in tutte le iniziative sin qui condotte, ha sempre mantenuto un comportamento rigorosamente al di sopra delle parti, approfondendo tutte le problematiche e spronando le Istituzioni ad ottenere il massimo risultato possibile. In questa ottica, va fatto presente che questioni prima paralizzate nell'etere, grazie al Comitato sono diventate di dominio pubblico e concretamente fattibili: basti pensare alla Continuità territoriale che – finalmente - comincia a delinearsi la relativa attuazione.

- tuttavia rileva con rammarico che l'esempio di unione e di lotta comune per un bene di interesse collettivo (che ha messo in campo già in ottobre), non sia stato colto pienamente da tutti i cittadini giacché appaiono tornare puntualmente alla ribalta le solite fazioni contrapposte, finalizzate alla mera lotta di potere.

- nel rispetto del proprio modus operandi, non parteciperà a manifestazioni ove sventolino bandiere di parte né accetterà impegni privi di fondamento da parte degli Organi istituzionali. Qualora le risposte non dovessero essere esaustive e concrete, inviterà i cittadini e le Associazione dell'Area dello Stretto ad azioni che possano avere eco nazionale, spingendo la protesta fino ai palazzi governativi romani.

Infine, assistendo negli ultimi giorni a dichiarazioni di dimissioni provenienti da ogni lato e grado del panorama locale, il Comitato evidenzia che, se proprio non si dovesse riuscire a ottenere i risultati ritenuti indispensabili con la sola azione portata avanti da cittadini privi di incarichi, legami e comparati, allora sarebbe opportuno che si passasse dalle parole ai fatti. In sostanza, in caso di assenza di risultati e riluttanza alle dimissioni da parte del Sindaco metropolitano, del Presidente di Regione e delle rispettive Giunte, che provvedano allora a rimettere il proprio incarico i componenti del consiglio regionale, metropolitano e comunale, sia di maggioranza e, soprattutto, di opposizione, magari convincendo a far fare la medesima azione anche ai parlamentari della regione e a tutti quei sindaci dell'area metropolitana fin ora rimasti in sordina.

Nel frattempo il Comitato continuerà, imperterrito e coerente, la propria azione.