Venezia Club denuncia morsa dei controlli, il Movimento nazionale per la Sovranità: “La storia si ripete”

FalcomataGiuseppefasciasindaco500bis""Dopo la nota vicenda che ha interessato il Ciroma, un altro esercizio commerciale lamenta le vessazioni di una amministrazione comunale che assiste passivamente agli illeciti quotidiani perpetrati sulle strade reggine da venditori abusivi di vario genere per concentrare le attività di controllo e censura di un Comando di Polizia Municipale, già afflitto da problemi di ogni tipo, su un altro singolo privato gestore di locale di intrattenimento.
Leggiamo delle rimostranze del titolare del Venezia Club, noto luogo di ritrovo culturale ed enogastronomico, e la memoria torna indietro di qualche mese per ricordare quanta solerzia fu impegnata in quell'occasione a fronte dello stato di abbandono in cui versa la città". Lo scrive il Movimento Nazionale per la Sovranità di Reggio Calabria.

"Oggi la storia si ripete e non possiamo fare a meno di notare come le proteste che promanano dal titolare del Venezia Club facciano esplicito riferimento anche questa volta a problemi di vicinato in cui sembrano coinvolti componenti dell'amministrazione comunale, del civico consesso o parenti degli stessi. È la volta - leggiamo sul giornale on line "Il Dispaccio" - di Claudio Misefari, componente dello staff del Sindaco Falcomatà e figlio del più noto padre consigliere comunale Valerio Misefari, eletto tra le file della lista Reset".

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"Fermo restando il massimo rispetto per una opera di vigilanza e controllo, che rimanga tuttavia nei limiti di un suo corretto esercizio, ci domandiamo come sia possibile che altrettanto zelo e diligenza non vengano applicati con uniformità su tutto il territorio cittadino, in balia di violazioni d'ogni tipo, realizzate in barba a qualsivoglia norma.
La città langue in una situazione di degrado e di spregio per le più elementari regole del vivere civile, per cui concentrare le forze su quei pochi imprenditori che ancora riescono, nonostante la pesante imposizione fiscale e tributaria, a garantire alla città punti di incontro e aggregazione, lasciando che venga viceversa perpetrata ogni forma di illecito sul resto del perimetro cittadino, appare come una iniqua disparità di trattamento che la necessaria imparzialità da impiegare nella gestione della cosa pubblica dovrebbe sempre scongiurare".