Il Comune di Gioia Tauro intitolerà una via a Ferdinando Caristena, vittima gay delle cosche

caristenaferdinandoIl Comune di Gioa Tauro, guidato da Giuseppe Pedà, sarà il primo in Italia - e a quanto si è potuto appurare nel mondo- a dedicare una via a un concittadino trucidato dalla 'Ndrangheta solo perché ritenuto omosessuale e come tale indegno di appartenere a una famiglia mafiosa .Non solo : Caristena sarà la prima vittima di mafia in assoluto cui verrà intitolata una via nel comune della Piana. Ieri la commissione comunale con competenza sulla toponomastica, ha indicato come 'meritevole' la proposta del giornalista Klaus Davi primo firmatario di una petizione, di 'intitolare una via cittadina - si legge nel verbale allegato – al commerciante gioiese Ferdinando Caristena, vittima di un agguato mafioso occorso il 18 maggio 1990. La proposta è stata ritenuta 'meritevole' pertanto si decide di sottoporla alla Prefettura per l espressione del parere di competenza. Si precisa che l'indirizzo della Giunta guidata dal sindaco Pedà prevede che vada coltivata la memoria di tutte le vittime innocenti, cadute a causa della violenza mafiosa affinché il ricordo dei tragici fatti che hanno caratterizzato il nostro passato impedisca il ripetersi di simili eventi in futuro".

Ferdinando Caristena mori assassinato da due killer perché - secondo quanto appurato dal processo seguito a suo tempo dal PM Roberto Pennisi ora alla Dna - ritenuto indegno di far parte di una famiglia mafiosa. Caristena - come certificò la sentenza in via definitiva - era completamente estraneo all'ambiente mafioso. La sua unica colpa era il fatto che stesse progettando un matrimonio con Donatella Mazzitelli, appartenente a una famiglia legata al sanguinario clan Molé ,che ordì il terribile omicidio per il quale furono comminati due ergastoli, uno dei quali a Girolamo Molé. Il pentito Annunziato Raso ritenuto attendibile dai giudici spiegò cosi l'omicidio :"un noto omosessuale avrebbe compromesso per sempre la reputazione del clan Albanese Mole Mazzitelli".

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Per Klaus Davi la decisione del comune è una "grande notizia". Ringrazio in primis il sindaco Giuseppe Pedà per la sua sensibilità, il pubblico ministero Roberto Di Palma e lo scrittore Umberto Ursetta che mi hanno aiutato a fare luce su questa terribile vicenda. Credo che dimenticare il sacrificio di Ferdinando sarebbe stato un oltraggio ulteriore alla sua memoria. Lui era stimato in tutto il paese. Tranne che da un branco di animali che per salvare l'onore lo fecero fuori. E scommisero sull ' oblio. Facendo un grave errore."