Quel filo che lega Demetrio Naccari a Paolo Romeo

naccariromeodi Claudio Cordova - Pur conoscendo la caratura dell'avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo, considerato a capo della cupola massonica della 'Ndrangheta, Demetrio Naccari non avrebbe esitato. Il genero del defunto Italo Falcomatà e cognato dell'attuale sindaco Giuseppe Falcomatà si è salvato per il rotto della cuffia dall'arresto, che era stato richiesto dai pm antimafia Stefano Musolino e Walter Ignazitto. A pesare sull'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, sono soprattutto le conversazioni con il dentista Mimmo Tortorella, tra gli arrestati con l'accusa di connivenza con la cosca Libri.

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Sono i mesi del referendum costituzionale portato avanti dall'allora premier Matteo Renzi e dal suo ministro più fidato, Maria Elena Boschi.

Il 4 febbraio 2016 il dentista Tortorella telefona all'ex consigliere regionale sollecitando il suo contributo organizzativo [NACCARI: Che fai Mimmo? TORTORELLA:Bene, tu bello? NACCARI:Mimmo. (...) TORTORELLA: Ehi Demi come va? (...) Non lo dobbiamo organizzare questo comitato per la raccolta delle firme, il referendum? NACCARI:Eh, si bisogna fare un pò di cose. (...) è giusto non c'è dubbio. E... e vabbè ci organizziamo, ci vediamo in questi giorni così partiamo].

Per portare a termine il progetto referendario, Tortorella ha infatti bisogno dell'appoggio di Naccari, il quale poteva contare su un rodato gruppo di uomini e mezzi [TORTORELLA: Ti metti tu, si mette... devi fare un comitato tu, un consigliere comunale che puoi utilizzare per così, e quattro cinque che fanno un comitato per la e... per la raccolta di firme per il referendum].

Ancora una volta Tortorella non sarebbe stato animato da un vero interesse politico o ideologico. Il suo unico scopo era quello di accrescere la propria rete di contatti e di altolocate conoscenze, da sfruttare al momento opportuno [TORTORELLA: Eh, perché poi lo fanno gli altri per noi Demi. (...) ... e chi lo fa il primo, detta legge, e poi voglio dire secondo me è di importanza vitale perché è quello che ti mette in contatto con i vertici, il comitato per, per... NACCARI: No no è importante farlo, è importante. E' importante].

Tortorella, per di più, non agiva da solo, ma si faceva portatore di un'idea del suo mentore ed ispiratore, ovvero il pregiudicato (residente a Gallico) Paolo Romeo, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente a processo per essere uno degli esponenti apicali della componente riservata della 'ndrangheta [TORTORELLA: No non so perché io so, ti... ti dicevo, io la verit... cioè per dire la verità, con l'amico mio di Gallico... NACCARI: Eh. TORTORELLA: Noi avevamo pensato di, di questa cosa, di organizzare questa cosa, poi l'ho vi... l'ho visto che l'ha fatto Galati a Lamezia e allora mi sono premurato a chiamarti, non non ho...]:

Tornano qui alla mente le parole dello stesso Tortorella, il quale, durante una conversazione del 13 dicembre 2016, aveva ricordato che proprio Naccari lo aveva sollecitato alle dimissioni da assessore all'urbanistica, paventando i rischi giudiziari che potevano derivare dalle sue pericolose relazioni con esponenti della criminalità organizzata ed in particolare con Paolo Romeo [TORTORELLA: mi dice Mimmo te ne devi andare (...) tu sei il braccio lungo di Paolo Romeo di stare attento che ci, che vi arrestano"(...) mi ha detto sai come ragioni tu? Come a Riina (...) Sono scattato così gli ho detto hai fatto un errore (...) sai quel'è la differenza tra me e RIINA? Che Riina li squaglia, li squaglia nell'acido io me li porto a Cannavò, ho una "livara" li appendo là...]:

Logica vorrebbe che Naccari – di fronte ad una richiesta proveniente dal binomio Tortorella/Romeo e conoscendone l'elevatissima caratura 'ndranghetista – rispedisse al mittente la proposta, rifuggendo ogni contatto con personaggi di tale estrazione criminale. Ed invece il politico, evidentemente interessato a mantenere un legame foriero di reciproci vantaggi, dopo aver parlato con Tortorella, si attivava immediatamente per verificare la fattibilità del progetto, come segnala la polizia giudiziaria:

Dalla ricostruzione della vicenda operata dalla Squadra Mobile si comprenderebbe che Naccari aiuti Tortorella nell'organizzazione del comitato referendario ed appare indubbiamente sconveniente l'interlocuzione di Naccari con il dentista che lo stesso ex sindaco facente funzioni tacciò di intraneità alla 'Ndrangheta.

Sempre nel febbraio del 2016 Naccari asseconda una richiesta proveniente da Paolo Romeo, che aveva richiesto il suo intervento per garantire la partecipazione ad un convegno di un relatore di fama nazionale. Dalle conversazioni emergerebbe un rapporto di notevole familiarità tra gli interlocutori, i due discutevano delle condizioni di salute di Rosetta Neto (suocera di Naccari) e, nella parte finale, Romeo sostanzialmente si prodigava nel pubblicizzare il convegno all'indagato.

Lo stesso Tortorella manifesta tutta la propria stima nei confronti di Naccari, considerandolo secondo – per capacità e fiuto politico – solo a Paolo Romeo: "Il migliore, dopo Paolo Romeo è il migliore. No è proprio...no, anzi pure a sua mamma vuole vendere".