"Lande desolate": ecco tutte le accuse a Mario Oliverio

oliveriotelefonodi Claudio Cordova - Le carte d'indagine parlano di "un diffuso degrado morale non solo nel settore dell'imprenditoria o della politica, ma anche – ed è questa la sconfortante "novità" – in apparati di vertice della pubblica amministrazione e nel mondo delle professioni". Due appalti, quello dell'aviosuperficie di Scalea e quello dell'impianto sciistico di Lorica, su cui si sarebbero intrecciati interessi imprenditoriali, mafiosi, politici e corruttivi: "Il risultato finale della collusione di queste componenti è, ancora una volta, il sostanziale fallimento di quelle grandi opere che, nelle intenzioni, avrebbero dovuto imprimere un salto di qualità "decisivo" alle strategie di sviluppo del territorio calabrese" scrivono i magistrati nell'inchiesta "Lande desolate", che ha portato, tra i vari provvedimenti, all'obbligo di dimora nei confronti del presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio.

Sin dall'avvio del cantiere di Scalea, la Barbieri Costruzioni, versando in grave crisi di liquidità (oltre che di adeguate competenze tecniche), avrebbe "brigato" per l'illecito affidamento di ulteriori lavori a totale carico dell'ente pubblico, sì da procurarsi la provvista economica indispensabile per portare avanti, almeno per po', l'esecuzione dei lotti di lavori obbligatori previsti dalla concessione. L'importo richiesto dalla Barbieri Costruzioni ammontava addirittura a 2,5 milioni di euro, venendo accordato "solo" il minor importo di €1.024.000 in quanto il finanziamento per opere complementari – attribuito alla stessa impresa aggiudicataria delle opere principali – non poteva eccedere la metà dell'investimento pubblico (€ 2.100.000) concesso a seguito di regolare procedura di evidenza pubblica. Eloquente, sul punto, il commento del dirigente regionale Luigi Zinno, riportato a Giorgio Barbieri dal direttore dei lavori per l'aviosuperficie di Scalea, Luigi Tucci: "DICE LUI, non facciamo discussioni adesso perché non faremo in tempo, facciamole dopo, INTANTO PIGLIATI QUESTO MILIONE, NATURALMENTE GLI HO GIA' DETTO DI SI").

La vicenda dell'appalto-concessione del comprensorio sciistico di Lorica ricalca il "desolante copione" dell'aviosuperficie di Scalea: l'aggiudicazione della gara, quale unica offerente, alla Barbieri Costruzioni S.r.l., la collusione fra il privato imprenditore, i professionisti deputati al controllo tecnico dei lavori, i pubblici funzionari della stazione appaltante e del Dipartimento Programmazione e, in questo caso, anche di esponenti politici di massimo livello, la dolosa locupletazione della maggiore quantità possibile di soldi pubblici e l'ineluttabile parziale o cattiva esecuzione dei lavori affidati. Al fine di ottenere - a dispetto del ritardo nell'esecuzione dei lavori e delle plurime illiceità commesse - la liquidazione del finanziamento pubblico gravante sulla linea di intervento 5, Barbieri, Tucci e Zinno avrebbero coinvolto anche il Presidente della Regione Mario Oliverio nell'attività di indebita pressione sui funzionari del Dipartimento Turismo. L'investimento nel comprensorio sciistico di Lorica, ammontante ad € 16.500.000 di fondi pubblici/provati, prevedeva tre linee di intervento, l'una gestita dal Dipartimento Turismo (Linea 5.3.2.1 comprendente da un lato la "Sostituzione della cestovia con cabinovia – Valle Cavaliere-Codecola di Coppo" nonché la "seggiovia Valle del Cavaliere-Marinella di Coppo", finanziate per € 9.407.000, dall'altro il

"Progetto Skipass Sila", finanziato con € 300.000), la seconda di competenza del Dipartimento Programmazione Comunitaria (Linea 8.2.1.5, comprendente "Impianti Valle dell'Inferno ed innevamento artificiale", finanziati per € 3.640.000) e la terza di pertinenza del Concessionario (che aveva offerto, in sede di gara, un contributo di € 3.153.000). Relativamente all'investimento pubblico ricadente nella competenza del Dipartimento Turismo, si è già visto come, sul finire del mese di novembre, il responsabile di linea geom. Prejanò aveva riferito a Zinno, che gli chiedeva ragguagli, di aver liquidato – sia pure "senza carte"– la terza rata di anticipazione per un importo di € 1.880.000, cautelativamente messa in stand-by. Sennonchè, il 15 dicembre 2015, Zinno discute al telefono con Prejanò della liquidazione di un ulteriore quota di capitale pubblico per l'appalto di Lorica, rispetto al quale il responsabile del Dipartimento Turismo ha già raggiunto la percentuale del 60%. Zinno sollecita il suo interlocutore ad affrettare la liquidazione di almeno il 95% del totale dell'investimento pubblico ma Prejano gli rappresenta la difficoltà derivante dalla presenza, sul sistema informatico, di una segnalazione negativa, di cui aveva informato anche il Presidente Oliverio, manifestando la sua contrarietà a procedere in difetto di formali indicazioni sulla possibile entità massima della sanzione co.co.f. (coefficienti correttivi sul finanziamento), e gli comunica di voler comunque effettuare un sopralluogo a Pedace Subito dopo aver chiuso la telefonata, Zinno informa il Sindaco di Pedace, Marco Oliverio, della posizione contraria di Prejanò ed entrambi si attivano per convincere il Presidente Oliverio a "sposare" la loro causa. Zinno invia un sms al Presidente chiedendogli di potergli parlare riservatamente prima della riunione delle successive ore 12,00 con gli altri dirigenti mentre il Sindaco informa, sempre via sms, informa il Governatore della difficile situazione, "girando" poi la conversazione a Zinno.

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Per gli inquirenti, dunque, Oliverio è ben consapevole delle criticità dell'appalto, pur dichiarando di essere intervenuto per limitare l'eventuale taglio "al minimo possibilmente", e dell'imminente verifica sui luoghi (eseguita, in realtà, da Prejanò il giorno dopo) Successivamente, Zinno comunica al Sindaco di Pedace di aver risolto il problema ("...mi ci sono litigato, ho fatto un casino...tu domani...però davanti al Presidente, quindi lui adesso si è reso conto che era tutto un "girami intorno"...) e che il Presidente Oliverio aveva dato disposizioni per procedere nel modo auspicato ("..perché Lui così si chiamerà il...io non ci posso chiamare che ci mandano a quel paese...invece ci chiama lui al Dirigente e gli fa fare la liquidazione, ok??!"), ma gli raccomanda di inviargli comunque un messaggio per ribadirgli l'urgenza della cosa ("...quindi domani tu, mi raccomando, dici Presidé, che qua falliamo se non arrivano questi soldi!!..."). Alcuni giorni dopo è direttamente Zinno a scrivere al Presidente Oliverio esortandolo a coinvolgere il Dirigente del Dipartimento Turismo per sbloccare la liquidazione (Lunedì è ultimo giorno utile per emissione decreto e garantire trasferimento risorse al Comune, prima che si determini un onere per il Comune e la Regione di qualche milione di euro. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti. Grazie Presidente buongiorno, sembra che il dipartimento turismo abbia intenzione di erogare su Lorica molto meno di quanto hanno maturato, con motivazioni incomprensibili, sollevando problematiche inconsistenti. Sarebbe necessario investire del problema Anastasi, visto che non si è tenuto conto di quanto emerso nell'ultima riunione)

E poco dopo Oliverio chiama Zino per comunicargli di aver parlato con Anastasi, fissando per lunedì una riunione alla presenza di Varone, responsabile dei controlli, ma dichiarando di concordare sulla necessità di trasferire tutti i fondi al Comune Sennonché, l'adozione, in extremis, del decreto di liquidazione appare il frutto della convergenza di una serie di interessi, quello del privato Barbieri di vedersi sostanzialmente "anticipata" la provvista finanziaria necessaria a pagare materiali non ancora saldati e, spesso, neppure consegnati, e quello dell'apparato amministrativo-politico di portare a termine a tutti i costi un risultato di spesa sul POR 2007/2013, pena il rischio di disimpegno dei fondi e comunque di insuccesso politico. In tale contesto, sarebbe documentata l'ingerenza – indebita, per gli inquirenti – del Presidente Oliverio sui funzionari del Dipartimento Turismo (il responsabile di linea Prejanò ed il Dirigente Anastasi) per indurli ad una sostanziale rivisitazione delle proprie iniziali determinazioni. Il favore nei confronti di Barbieriacquisterebbe massima consistenza allorché, nonostante l'indebita percezione di capitale pubblico a fronte di opere ineseguite o comunque non funzionali, l'imprenditore riesce ad influenzare direttamente l'azione politico-amministrativa del Presidente della Regione, risultando il principale beneficiario - con un finanziamento aggiuntivo di 4,2 milioni di euro - della delibera di Giunta regionale n. 159 del 13.5.2016, con oggetto "utilizzo temporaneo delle risorse in conto residui", adottata su proposta del Presidente Oliverio. Infatti, nel lungo elenco che accompagna la delibera, accanto alle centinaia di interventi realmente incompleti al 31.12.2015 la voce dell'intervento del PISL Lorica rappresenterebbe una vistosa anomalia: in essa, viene riportato - quale investimento pubblico "ammesso" - un importo di oltre 10 milioni di euro, di cui ben 4,2 milioni di euro costituiscono il finanziamento di lavori complementari richiesti soltanto il 18.3.2016 e neppure ancora formalmente ammessi, tanto da non (poter) "trovare posto" nei residui ed essere subordinati, per la liquidazione, all'assunzione di "nuovi impegni" sui PAC. Nella ricostruzione del capo in esame, sono due i momenti "chiave", l'uno è rappresentato dalla visita che il 26.12.2015 il Presidente della Regione effettua sul cantiere di Lorica – circostanza nella quale prende personalmente contezza (ove mai non l'avesse fatto in precedenza) del ritardo dei lavori e della minima contribuzione del privato (circa 28.000 euro su oltre 13 milioni) e "promette" nuovi corposi finanziamenti pubblici per la costruzione di un albergo-rifugio (compreso nel II stralcio dei lavori complementari) e per la realizzazione del collegamento sciistico fra Lorica e Camigliatello Silano – l'altro, in data 2.3.2016, è caratterizzato dalla presentazione del progetto delle nuove opere che Tucci e Veltri fanno al Presidente Oliverio e all'ex consigliere regionale Nicola Adamo a margine di un incontro politico.

L'unico obiettivo perseguito sarebbe quello di "rastrellare" la maggiore quantità possibile di denaro pubblico, come dimostrato dal fatto che il costo stimato delle opere complementari "si attesti" sempre sul limite massimo dei fondi pubblici a disposizione e gli indagati neppure si pongano il problema della sussistenza o mono dei requisiti legittimanti l'affidamento diretto. E' il 2.3.2016 quando, a margine di un incontro politico, Tucci e Veltri riescono ad incontrare il Presidente della Regione ed a illustrargli, seduti ai tavolini di un pub di Cosenza, alla presenza di Zinno nonché di Nicola Adamo, già parlamentare e consigliere regionale, e Giuseppe Lo Feudo, direttore generale delle Ferrovie della Calabria s.r.l., i progetti per il nuovo collegamento Lorica- Camigliatello. L'esito dell'incontro viene sintetizzato da Veltri, in una lunga telefonata a Barbieri, con le parole "miracoli grossissimi": trova conferma, infatti, la piena disponibilità del Presidente a portare avanti a "tambur battente" i progetti presentati dal concessionario privato (senza neppure considerare la necessità di dover espletare una gara pubblica e la possibilità che se l'aggiudichi un'altra impresa) ma emerge per la prima volta la necessità di una "controprestazione", ovvero il rallentamento dei lavori del cantiere di Piazza Bilotti a Cosenza Nel marzo 2016 Barbieri, allo scopo di stabilire rapporti diretti e di tipo collusivo con pubblici funzionari, si reca in Regione Calabria con Nino Liuzzi per parlare con la cognata di questi, Rosaria Guzzo, e con Ivonne Spadafora, considerata, per la sua vicinanza ad Oliverio, il "gancio" adatto con la parte politica. Il 26.4.2016 Tucci e Zinno discutono circa una riunione del giorno seguente in Regione e l'opportunità per il primo di approfittarne per cercare di parlare con il Presidente Oliverio "per quella cosa tua"; Zinno conferma, dal canto suo, di essere pronto a muoversi ma di attendere il passaggio in Giunta, da un giorno all'altro Il 12.5.2016, poco dopo la mezzanotte, Barbieri commenta al telefono l'influenza in Regione Calabria di Ivonne Spadafora (che, di fatto, gestirebbe il settore dei fondi comunitari insieme al dirigente Praticò) con la quale era stato a cena presso il ristorante del figlio, con la partecipazione del Presidente della Regione, aggiungendo di aver pagato la cena a tutti. Il giorno successivo, Ivonne Spadafora ragguaglia Zinno circa l'esito della riunione con il Presidente della Regione ed altri dirigenti, riferendo di aver parlato con Oliverio di "tutte le cose" ed anche dei "due aspetti di dettaglio" ossia di "procedura e tempi", ma non anche della complessiva strategia da seguire – aspetto cui Zinno riconosceva molta importanza ("guarda che è quella che risalta, Ivonne mannaggia a te..") e per cui si era già speso ("l'ultima volta che gliel'ho detto") – a causa della presenza di altre persone ("..ieri non gli potevo dire" – "pure davanti la strategia che facciamo? Ci dobbiamo vedere").

Infatti, la Giunta Regionale approva, su proposta del Presidente della Regione, la deliberazione n. 159 avente per oggetto "completamento delle operazioni del POR Calabria FESR 2007-2013 non chiuse al 31 dicembre 2015. Approvazione proposta di utilizzo temporaneo delle risorse in conto residui", con cui l'esecutivo regionale autorizza gli uffici regionali sia ad utilizzare le risorse "in conto residui" sia "in via del tutto eccezionale, ad assumere nuovi impegni, a valere sulle risorse disponibili, nella misura strettamente necessaria a completare progetti non chiusi al 31 dicembre 2015, così come indicato nell'elenco allegato, quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione" (ove figura, anche l'appalto di Lorica e, in particolare, la linea di intervento 8.2.1.5 - Impianti Valle dell'Inferno e innevamento artificiale, allocati in bilancio regionale per € 4.200.000 - con espressa previsione che "la liquidazione è subordinata all'assunzione di nuovi impegni a valere sul PAC"). Il 26.5.2016, grazie all'intermediazione di Liuzzi, Barbieri incontra a Roma Ivonne Spadafora, da cui apprende che in Regione "arrovistano arrovistano per cercare la grana" ed è lo stesso Liuzzi ad informarlo che, a detta della cognata Rosaria Guzzo, ne avevano "trovata un po'".

"C'è n'è abbastanza, allora, per riconoscere il carattere di "favore" dell'inserimento del finanziamento delle opere complementari di Lorica in questa deliberazione e, quindi, per ritenere l'atto, proposto e voluto dal Presidente della Giunta regionale, illegittimo per eccesso di potere da sviamento. D'altronde, le emergenze investigative attestano non soltanto come il Presidente della Regione avesse diretta conoscenza dei ritardi esecutivi dell'impresa e delle sue difficoltà finanziarie ma anche di come, sin dal 26.12.2015, Oliverio avesse instaurato con il concessionario privato un rapporto personalistico, dapprima promettendo il suo appoggio alle iniziative del gruppo Barbieri quindi avanzando, nei confronti dello stesso, per fini politici, la richiesta di rallentare i lavori sul cantiere di Piazza Bilotti a Cosenza" deducono gli inquirenti.

Il 22.10.2016, dopo essere stato costantemente aggiornato da Zinno sull'andamento dei lavori, il Presidente Oliverio effettua una nuova visita a Lorica in compagnia del consigliere regionale Giuseppe Aieta, assicurando il proprio intervento anche presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per accelerare il collaudo e rinnovando, ancora una volta, la promessa di ulteriori finanziamenti ("se vedo che voi finite...io vi do l'altra cosa che già sono state allocate là...") già in parte adempiuta attraverso la citata deliberazione del 13.5.2016. L'esito dell'incontro è riferito a Barbieri da Veltri, il quale si dice convinto che, appena collaudati gli impianti, avrebbero ottenuto la formale concessione dei lavori complementari (V: Si, siamo stati sulle piste, sia a vedere tutta la linea della seggiovia, a vedere la stazione di monte, a vedere le piste nuove che abbiamo fatto, poi siamo stati alla...un sacco nel piazzale...un caffè a un bar...no, è stato tantissimo, c'era lui e Aieta...)