Quel covo del latitante Paolo Rosario De Stefano in pieno centro a Reggio Calabria

viafilippinircdi Claudio Cordova - Paolo Rosario Caponera De Stefano verrà arrestato nell'estate del 2009 a Sant'Alessio Siculo, in provincia di Messina. Il figlio legittimo di Giorgio De Stefano, successivamente riconosciuto all'interno del clan dallo zio Orazio, avrebbe trascorso però parte della sua latitanza nel cuore di Reggio Calabria, in pieno centro storico. La circostanza emerge dalle carte dell'inchiesta "Trash", che ha svelato il controllo del clan di Archi sul ciclo dei rifiuti a Reggio Calabria. Dopo l'arresto del latitante verranno denunciati per favoreggiamento personale Daniele Verduci, Michele Antonio Facciolla e Antonino Laurendi. Nel corso della consequenziale perquisizione effettuata all'interno dell'abitazione ove è stato rintracciato il latitante, unitamente alla moglie Irene Utano e alle tre figlie minori, il personale della Squadra Mobile ha rinvenuto e sequestrato del materiale ritenuto utile al prosieguo delle indagini, che, condurranno ai tre, ma, soprattutto, a Verduci. Le indagini, infatti, avrebbero acclarato che nel luglio 2007 il giovane ha preso in locazione un piccolo appartamento ubicato al piano attico di uno stabile in Via Filippini, a pochi metri dal tapis roulant cittadino.

Un appartamento del quale Verduci avrebbe pagato regolarmente e tempestivamente l'affitto e che, però, sarebbe servito al latitante Paolo Rosario De Stefano: all'interno dell'appartamento della località balneare siciliana dove viene catturato De Stefano, la Squadra Mobile trova di due mazzi di chiavi che vengono comparati con la serratura d'ingresso dell'appartamento in via Filippini, nonché con le chiavi in possesso a Verduci e utilizzate per l'accesso a quell'appartamento. Tale operazione darà esito positivo, in quanto le chiavi oggetto di sequestro in data 18.08.2009 consentivano la regolare apertura della serratura del portone d'ingresso dell'appartamento nonché del portone di ingresso di tutto lo stabile e del portone di servizio conducente al terrazzo.

Anche l'imprenditore Roberto Lucibello, per anni in contatto con il gruppo fermato dalla Squadra Mobile con l'operazione "Trash", mostra di avere avuto conoscenza dell'esistenza di un appartamento nella disponibilità dei De Stefano sito in via Filippini di Reggio Calabria che gli era stato indicato occasionalmente da Paolo Caponera.

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Ecco cosa afferma il 7 dicembre 2016:

..OMISSIS..

Lucibello Roberto: intendo precisare che avevo fatto riferimento a un palazzo in via Filippini che era di due piani, dove Caponera mi aveva detto che ai tempi della latitanza si era rifugiato suo cugino Paolo Rosario. Non era di due piani, ma di quattro piani. Poi.. questo essere..

P. M.- Dott. Musolino: no, no un attimo, l'abbiamo fatto diventare da due a quattro perché ?

Lucibello Roberto: perché sono passato, perché sono passato, e ho visto che non era di due piani, ma era di quattro piani, nella...

P. M.- Dott. Musolino: adesso che.. adesso che è passato, la...

Lucibello Roberto: si, si.

P. M.- Dott. Musolino: conferma la ubicazione...

Lucibello Roberto: si, si, si...

P. M.- Dott. Musolino: che ne ha parlato in precedenza?

Lucibello Roberto: si, si, ho indicato sollevando il braccio e la mano, un appartamento sito in quel palazzo. Tra l'altro se può essere utile, ricordo, che...

P. M.- Dott. Musolino: che quindi mi scusi, rispetto a, come si chiama lui, Lievito mi pare che si chiama nella notizia di reato,

Voce maschile: si

P. M.- Dott. Musolino: rispetto a Lievito...

Lucibello Roberto: allora, Lievito, sempre sullo stesso marciapiede

P. M.- Dott. Musolino: andando verso nord o sud? Andando verso Pellaro o Villa San Giovanni?

Lucibello Roberto: Villa San Giovanni...

P. M.- Dott. Musolino: si...

Lucibello Roberto: si supera il tapis roulant, diciamo quello che..

P. M.- Dott. Musolino: doveva essere..

Lucibello Roberto: doveva essere il tapis roulant, dovrebbe essere.. quel palazzo...

P. M.- Dott. Musolino: okay, subito dopo il tapis roulant?

Lucibello Roberto: subito, confinante.

P. M.- Dott. Musolino: sulla destra?

Lucibello Roberto: sulla destra, lato monte, lato monte...

..OMISSIS..

L'imprenditore reggino, infatti, riferendo di avere avuto contezza dell'esistenza del covo in un periodo temporale in cui De Stefano era stato, da poco tempo, arrestato dopo la sua latitanza, fornisce elementi descrittivi utili a vagliare positivamente la credibilità della sua collaborazione. Nella sostanza, Lucibello riporta dei dati in base ai quali l'ubicazione del covo combacia perfettamente con riferimento alla via, alla descrizione strutturale dell'edificio (stabile a quattro elevazioni fuori terra) e vicinanza all'attuale tapis roulant.

Appena sette giorni prima, a fine novembre, dichiara:

..OMISSIS..

P. M.- Dott. Stefano Musolino: questo è un altro discorso. Sa se Andrea Giungo e Paolo Rosario De Stefano Caponera si conoscevano?

Lucibello Roberto: certo! Certo.

Voce maschile: perché dice certo?

Lucibello Roberto: perché so che si conoscevano.

Voce maschile: qualcosa in funzione della quale si possa dire che si conoscevano?

Lucibello Roberto: allora, insieme non li ho mai visti però so che si conoscevano perché i rapporti, mi è stato riferito...

P. M.- Dott. Stefano Musolino: da Paolo Caponera o da chi?

Lucibello Roberto: da suo zio...

P. M.- Dott. Stefano Musolino: che si chiama?

Lucibello Roberto: Pino Praticò.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: lo zio di Paolo Caponera?

Lucibello Roberto: sì. I rapporti, durante la latitanza, venivano tenuti pure da Giungo

P. M.- Dott. Stefano Musolino: durante la latitanza di Paolo Rosario?

Lucibello Roberto: di Paolo Rosario.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: erano tenuti da Andrea Giungo oltre a chi?

Lucibello Roberto: andava Salvatore Aiello, Salvatore Aiello si incontrava.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: durante la latitanza?

Lucibello Roberto: sì.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: questo per averglielo detto Praticò...

Lucibello Roberto: sì.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: o glielo ha detto anche Aiello?

Lucibello Roberto: no, Aiello non mi ha mai detto niente.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: le ha fatto qualche altro nome di soggetti che curavano la latitanza? Portavano messaggi?

Lucibello Roberto: un'unica cosa che, un giorno, ero con Paolo in Via Filippini, Paolo Caponera, e mi ha detto no, non passiamo da questa strada! Gli ho detto io perché non dobbiamo passare? Dice, no, perché so che qua, durante la latitanza, mi ha fatto vedere l'appartamento, me l'ha indicato, mi ha detto di andarmene, c'era apolo De Stefano...

P. M.- Dott. Stefano Musolino: Paolo De Stefano, quindi, già dopo che la latitanza era finita o ancora durante?

Lucibello Roberto: no, dopo, dopo che era stato arrestato.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: e gli disse di chi era quell'appartamento?

Lucibello Roberto: no, non mi ha detto niente. Mi ha fatto vedere l'appartamento dov'era...

Voce maschile: questo glielo ha detto chi?

Lucibello Roberto: Paolo Caponera.

Voce maschile: "il grosso".

Lucibello Roberto: sì.

(incomprensibile – le voci si sovrappongono)

Voce maschile: era stato scarcerato Paolo Caponera o Paolo Rosario?

Lucibello Roberto: no, Paolo Rosario...

P. M.- Dott. Stefano Musolino: era latitante...

Lucibello Roberto: no, era in carcere.

(incomprensibile – le voci si sovrappongono)

Voce maschile: cioè non voleva che si svelasse il luogo di dove c'era un loro covo sicuro, ritenuto tale.

Lucibello Roberto: sì, sì, sì.

Voce maschile: okay. Perfetto.

Lucibello Roberto: mi ha detto che era stato in un palazzo a fianco, praticamente, dove c'è il tapirulan, da una parte c'è una pizzeria, dalla parte opposta, lato monte.

Voce maschile: il palazzo com'era? Dove era...

Lucibello Roberto: me l'ha fatto vedere.

Voce maschile: ah...glielo ha fatto vedere.

Lucibello Roberto: stavamo passando da là e mi ha detto per favore non passiamo da qua, scendiamo dall'altra strada, gli ho detto io e perché? Mi ha detto perché qua ci stava...

P. M.- Dott. Stefano Musolino: ci stava Paolo Rosario. E glielo ha indicato...

Lucibello Roberto: ma non in quel momento.

(incomprensibile – le voci si sovrappongono)

P. M.- Dott. Stefano Musolino: ma glielo disse, riferendosi soltanto al palazzo o indicando, proprio, specificatamente, l'appartamento.

Lucibello Roberto: mi sembra che l'appartamento non fosse molto alto. Era su tre piani.

P. M.- Dott. Stefano Musolino: il palazzo non fosse molto alto vuole dire?

..OMISSIS..

In particolare, l'appartamento risultava composto da un piccolo corridoio, un salone-soggiorno con angolo cottura, una camera da letto, un bagnetto e un ampio terrazzo nascosto da una struttura in legno, come da fascicolo fotografico. Al suo interno, venivano trovati diversi indumenti, sia maschili (pantalone Dolce e Gabbana tipo militare di colore blu, celeste e grigio, maglia lupetto taglia L) che femminili (tute femminili taglia 44, magliette moda, intimo femminile, costume bagno femminile, varia, tutti compatibili con la corporatura della moglie del già ricercato Paolo Rosario De Stefano), un paio di stivali femminili Cesare Paciotti colore nero misura 38/39, due paia di ciabatte (una di misura 41 da uomo e l'altra di misura 38 da donna, una culla posta nella camera da letto, nonché tutta una serie di giochi da giardino per bambini, collocati nell'ampio terrazzo attiguo.

Materiale che verrà inventariato e appartamento che finirà sotto sequestro, in quanto era palese come il ricercato avesse fruito di detto appartamento nel recente passato.