Blitz contro i Grande Aracri in Emilia Romagna, gli indagati intercettati: "Chiesto aiuto Amministratore Unicredit"

Intercettazioni nuovaTra le vicende principali toccate dall'indagine della Dda di Bologna contro la 'Ndrangheta c'e' il caso dell'azienda Riso Roncaia Spa, ditta del Mantovano che, in una situazione di difficolta' finanziaria, chiese aiuto ai fratelli Giuseppe e Albino Caruso, il primo attuale presidente del consiglio comunale di Piacenza, entrambi arrestati per il legame con la cosca Grande Aracri. Dagli atti dell'inchiesta emerge, oltre a un supporto per far ottenere alla riseria una proroga nell'ambito di un finanziamento dell'Agea (l'agenzia per le erogazioni in agricoltura da parte dell'Unione Europa) quella che viene definita come la questione 'Unicredit'. Da una telefonata registrata nel giugno 2015 dagli investigatori, tra Giuseppe Caruso e Claudio Roncaia, emerge come il primo attribuisse a se' e al proprio 'gruppo' il merito della risoluzione sia della problematica con la banca ("Hai visto come ci muoviamo") verso cui c'era un debito, sia della posizione dei Roncaia "divenuta favorevole all'interno di Unicredit - spiega il Gip nell'ordinanza di custodia - grazie all'intervento determinante di un soggetto di spessore, portato dai Caruso". In seguito, prosegue il Gip, si comprendeva che il soggetto "intervenuto per risolvere le problematiche dei Roncaia era l'allora amministratore delegato di Unicredit Francesco Ghizzoni". Anche un dirigente della Riso Roncaia nel corso di un'altra conversazione, del dicembre 2015 "confermava l'intervento" dell'ex ad della banca "per l'estinzione del debito".

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"E stato Ghizzoni - si legge nell'intercettazione - ha fatto intervenire l'ufficio legale di Unicredit". Ghizzoni, piacentino, non risulta pero' indagato e secondo gli investigatori e' possibile che le persone che hanno parlato di lui stessero millantando la sua conoscenza.