Giovane ucciso a Crotone, Marziale: "Figlio di tutti i calabresi onesti"

"É il giorno del lutto, dell'ennesimo funerale di un giovanissimo ucciso da mano criminale sotto gli occhi della madre. Una mano criminale già nota alle forze dell'ordine per fatti di droga, armi e rapina, che deteneva, sia pur illegalmente, una pistola puntata contro un inerte studente, di tanto in tanto impegnato a fare il cameriere per non gravare più di tanto nel bilancio familiare". Lo afferma, in una nota, il Garante del'infanzia e dell'adolescenza della Regione, Antonio Marziale. "Uccidere un ragazzo da poco transitato dall'età evolutiva a quella adulta - prosegue Marziale - è privare il territorio di un pilastro, di una potenzialità volta al riscatto dai problemi che lo pervadono, di una risorsa insostituibile, ecco perché Giuseppe cessa di essere figlio soltanto dei suoi genitori e diventa figlio di tutti i calabresi onesti, che rappresentano certamente la maggioranza. Non possiamo e non dobbiamo accontentarci dell'arresto del vile assassino, non possiamo concedergli attenuanti per il fatto che egli si sia consegnato ai militi accorsi, dobbiamo provare intima rabbia per una violenza che arricchisce il nostro sottosuolo di bare bianche".

--banner--

"Deve essere, la nostra - sostiene ancora Marziale - una rabbia capace di cambiarci dentro, grandi e piccini. Dobbiamo essere coesi, noi adulti, nell'inculcare ai nostri figli, più con l'esempio che con le parole, l'abiura verso tutto ciò che è cultura della sopraffazione. Dobbiamo essere riferimenti credibili e chiedere con forza allo Stato sempre maggiore attenzione nei nostri confronti. Un uomo già noto agli inquirenti non può detenere impunemente un'arma da fuoco. Abbiamo diritto ad una maggiore sorveglianza del territorio, corpo a corpo se necessario. Non si può risparmiare in sicurezza in Calabria. Mi stringo al cuore di quella mamma e alla comunità di Crotone con tutto l'affetto che posso, esprimendo il mio più sentito e profondo cordoglio"