Tra le Sardine calabresi spunta Dario Brunori. E la piazza solidarizza con la Segre

collagebrunoridefinitivodi Mario Meliadò - Quando sono terminate anche le note reggae di Bob Marley, a Cosenza piazza Santa Teresa resta comunque "accesa". E si continua a parlottare anche di politica.

Accanto alle candidature in campo da poche ore per le Regionali quanto a Cinquestelle e Pd, si discute pure di partecipazione. «Personalmente mi aspettavo di più – dice Daria, giovanissima con frangetta –. Speravo in più persone, anche se in piazza ce n'erano comunque tante. Ma confidavo soprattutto nella mobilitazione di chi ha aderito e magari è spesso intervenuto online, sui social network, in questi giorni: da questo punto di vista in tanti mancano all'appello, è un problema antico della Sinistra, comunque...». E secondo Alberto, che invece è fra i non moltissimi "over" presenti alla manifestazione di debutto delle Sardine, «adesso bisogna farsi sentire sùbito e pretendere a gran voce che il centrosinistra resetti tutte le candidature e si presenti alle urne tutto unito, compatto. Il messaggio che si sta levando da questa e da tante altre piazze italiane in questi minuti, a noi sembra chiaro: tutti noi, al timone di Regioni ed Enti locali, così come del Governo nazionale, la Lega e certa Destra becera non ce le vogliamo».

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Non mancano "spigolature": fra i cartelli, qualcuno raccoglie al volo "letteralmente" l'evocata connessione tra il movimento e gli emuli di Greta Thunberg, con una scritta animalista in inglese, "No more death at sea for all". Un altro recita "Sardine Unite", quasi a perorare un "federalismo ittico" ma in realtà, sottotraccia, cogliendo i rischi di atomismo che si annidano dietro ogni pur piccolo spicchio di Sinistra, e non certo soltanto in Calabria.

Si vedono copricapi a forma di sardine, ma non manca neppure la bandiera multicolore della pace; uno striscione degli attivisti di Sersale, nel Catanzarese, con la consueta autoironia fa presente: siamo «Sardine... e pure terroni!». L'intervento conclusivo di un giovane studente, un fuori-programma, s'appella all'anticapitalismo in quanto, argomenta, «il mondo escludente d'odio culturale e razzismo è colpa soprattutto delle condizioni di produzione e riproduzione della società».

In piazza esponenti della Sinistra "storica", come il sindacalista di lungo corso per la Cgil prima e per il Sul poi Aldo Libri e diversi altri; un'altra presenza di rilievo è sicuramente quella di Brunori Sas, al secolo il cantautore Dario Brunori che, pur specificando di non essere iscritto a nulla e di non fare organicamente parte del movimento, ha chiarito di essere presente con piacere per la vicinanza delle Sardine «a un sistema di valori al quale mi sento particolarmente vicino. Casuale la mia presenza qui? Beh, direi proprio di no... come diceva Giorgio Gaber, libertà è partecipazione. E io sono qui a partecipare... e a lottare contro chi, nel mondo, è antipoetico».

E una Cosenza «resistente» esprime anche tutta la propria solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, nei giorni scorsi (e non solo) oggetto di trattamenti, epiteti, episodi di carente solidarietà del tutto inaccettabili: «Siamo senza se e senza ma con la senatrice Liliana Segre», scandisce Cristina Rizzuti nell'intervento d'apertura della manifestazione.