Amministrative di Rende, Straticò (Forum Riformista): "Pericolosa cecità di parte della sinistra"

"Quando, forse troppo ottimisticamente, accolsi la proposta della costituente del partito democratico, fui attratta dal progetto di unire forze riformiste e progressiste, inclusive di posizioni moderate e di ispirazione cattolica, da mettere al servizio di una Italia che si trovava ad affrontare una crisi economica devastante e che era impreparata ad essere parte integrante di una Europa ancora troppo diversa, per metodo e pratiche, ed ancora troppo esigente in termini di rigore di politica finanziaria".
E' quanto sostiene Francesca Straticò, Vicepresidente Forum Riformista Calabria.

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"L'idea era perfetta e teoricamente adatta a contrastare l'enorme rischio che, l'assuefazione alla mediocrità, l'assenza di pensiero critico, la persistenza di corruzione e pratiche illegali di quegli anni, portassero, una Italia sempre più segnata da disoccupazione e povertà, ad una deriva populista. Il progetto, però, al netto di qualche sporadico episodio di momentanea reviviscenza di valori, è tristemente naufragato e non credo che, sostituzioni di timonieri, possano riuscire a restaurare ciò che è stato definitivamente compromesso.
Il "progetto perfetto" è fallito per chiare ed inequivoche responsabilità che sono quelle dei politici che hanno ostacolato, per mero, bieco e meschino interesse proprio e dei propri accoliti, il suo realizzarsi. La volontà di mantenere posizioni di privilegio, ottenute sostituendo alla responsabilità l'esercizio di poteri, ha impedito a tante attitudini ed a tanti talenti di non avere spazi, ha ostacolato un naturale e necessario turnover della classe dirigente ed ha assistito, impotente, al collocamento, da parte di poteri precostituiti, in posizioni delicate e nevralgiche delle istituzioni, di figure fittizie, con il solo merito di essere anonime e gestibili. Le poche espressioni di menti pensanti ed indipendenti sono state isolate e combattute con ogni strumento subdolo, carsico e con l'avallo di ogni mezzo, persino di quelli posti dall'ordinamento a garanzia dei diritti.
Nella odierna deriva fascista, perché è questo ciò che sta accadendo, bisogna dirlo a chiare lettere e senza paura di chiamare le cose con il loro triste ed indecoroso nome, in questa Italia che sospende una insegnante perché i suoi studenti esprimono opinioni difformi a quelle di un ministro, che arresta e malmena un giovane che dissente pacificamente durante un comizio dello stesso ministro, che strappa dai balconi legittime espressioni di malcontento, che dimostra palesemente di voler violare e vietare libertà fondamentali sancite dalla carta costituzione, di questa Italia ingenerosa che oltraggia ed offende impunemente ogni diversità, che esibisce sfrontatamente protervia, di questa Italia svuotata delle più rilevanti conquiste sociali degli ultimi secoli e pensa, addirittura, di sanzionare coloro che si offrono di salvare vite umane se sono quelle di migranti, quella parte di sinistra, avida e smaniosa di ruoli e poteri, non solo è divenuta componente impotente, ma è da considerarsi complice e, finanche, correa, di ciò che è accaduto e sta accadendo. D'altro canto, l'idea dell'uomo "forte", supposto "leader" che con personale carisma può diventare la soluzione di tutti i mali, che dichiara che tutto il passato, anche quello esemplare e glorioso, debba essere rottamato e sostituito, non è una creazione estranea alla sinistra!
La cosa più grave, di questa sinistra accecata di potere, però, non è aver sbagliato in modo così evidente e per finalità e scopi così meschini, quanto non avere fatto esperienza dei propri errori, non essere minimamente sfiorata dal dubbio della legittimità della propria condotta e, ancor di più, di continuare a cercare condivisioni e complicità con gli stessi responsabili, morali e politici, dei continui attentati ai nostri diritti e, l'esempio lampante di tutto ciò è visibile in questa campagna elettorale di Rende. Lo è perché, una sinistra responsabile ed acuta, alla luce di ciò che sta accadendo in Italia, alla luce del tatticismo di una lega che, pur operando nettamente in danno del meridione, continua, proprio nel meridione ad ampliare consenso, lo è perché, alla luce della persistenza del movimentismo che, consapevolmente o meno, opera in favore delle destre, anziché unirsi in modo forte e compatto intorno all'unica proposta riformista, forte di una storia inequivoca e coerente, quale è Sandro Principe, supportato, peraltro, da liste composte in prevalenza da giovani, a garanzia della necessaria formazione di una nuova classe dirigente, questa sedicente "sinistra", invece di approfittare della generosità di chi mette il proprio vissuto e la propria esperienza a disposizione ed al servizio di un degno progetto, invece di fare l'unica cosa intelligente , logica e consequenziale alle necessità, cosa fa? Disperde le proprie residuali energie dividendo il sostegno tra le liste e, cosa decisamente più inquietante fornendolo anche a quelle sostenute da chiare espressioni di destra, compresa la lega, senza neanche chiedersi, in un eventuale, non auspicabile, vittoria di una di queste, chi e come dovrebbe governare e, dunque, esponendo la "eventuale" nuova amministrazione a sicuri rischi quantomeno, di tenuta.
La cecità di questa parte della sinistra, volontariamente o meno, ignara dei rischi che crea in danno dell'intera cittadinanza di Rende e, per l'effetto, in danno, almeno, dell'intera provincia, o è una cecità che deriva da incapacità o è una cecità che deriva da mala fede, ed in entrambi i casi, dimostra di non poter essere chiamata ad amministrare una realtà come quella di Rende, che merita, invece, la coerenza, l'esperienza e le capacità di un sindaco quale è stato e sarà Sandro Principe, il quale, unitamente alla sua squadra, riuscirà anche a riportare Rende ad essere la roccaforte di quel riformismo e di quei valori di libertà, uguaglianza e giustizia sociale che, in questo momento, evidentemente tanto servono, alla Calabria, al meridione ed alla Italia intera".