Una storia di buona sanità cosentina

Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile redazione, Mi chiamo Maria Dolores Ietri, ho 39 anni e sono la mamma di un bellissimo bambino di 9 anni di nome Angelo. Se oggi posso abbracciare e fare le coccole a mio figlio è solo grazie ad una bellissima pagina di buona Sanità tutta cosentina, fatta di umanità e competenza, che merita di essere raccontata e fatta conoscere a quante più persone possibili.
La storia della mia malattia inizia nel 2010 quando, a seguito di una risonanza per forti emicranie, mi viene diagnosticata la malformazione di Arnold Chiari, un'anomalia congenita al cervello. Una brutta notizia, ma vengo rassicurata che tenendo sotto controllo la malattia e con qualche antidolorifico nei momenti peggiori, sarei riuscita a condurre una vita tutto sommato normale. Dopo qualche controllo, come spesso accade a chi è impegnato su diversi fronti come la famiglia, il lavoro ecc, mi getto alle spalle il problema abituandomi a convivere con le emicranie e scordandomi incoscientemente di monitorare il mio problema neurologico.

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Qualche anno dopo però, a seguito della malattia di mio padre, entro in contatto con il dott. Salvatore Aiello, responsabile del reparto di Neurochirurgia dell'Annunziata, la persona alla quale oggi devo tutto. Il dott. Aiello, venuto a conoscenza del mio problema, mi esorta a fare una risonanza di controllo che decido di eseguire nel febbraio del 2018. L'esito è come una pesante mazzata. Nel referto si legge: "significativa presenza di siringomielia", in pratica – come spiegatomi dallo stesso dott. Aiello - si era formata una siringe, una cisti di liquido nel midollo spinale che comprimeva sotto il cervelletto, proprio nella parte che controlla il respiro.
In poco tempo perdo sensibilità nella parte superiore del tronco, iniziano i problemi di vista, debolezza muscolare, formicolio alle mani e tanti altri sintomi minori. Il dott. Aiello mi consiglia di intervenire subito chirurgicamente poiché si sarebbero potuti in breve tempo creare danni irreversibili al midollo. Tra mille paure decido di entrare in sala operatoria sottoponendomi ad un intervento delicatissimo della durata di ben 9 ore. Il dott. Aiello mi spiegherà in seguito le difficoltà tecniche dell'intervento perché, oltre alla decompressione del cranio con l'aspirazione della siringe, pare che le mie tonsille cerebellari fossero finite nel midollo spinale quindi è stato addirittura necessario "fare spazio" asportando una parte della vertebra e creando così un nuovo percorso al liquido encefalico. Tutto va nel migliore dei modi e dopo appena tre settimane sono in piedi pronta ad iniziare una nuova vita. Non finirò mai di ringraziare il dott. Aiello e le splendide persone che lavorano nel reparto di neurochirurgia, per la loro grande competenza e per l'umanità e la sensibilità che hanno sempre mostrato nei miei confronti. In questo lungo e difficile percorso, grazie a loro, non mi sono mai sentita sola, ho sperimentato sulla mia pelle che una sanità di alto livello esiste anche alle nostre latitudini ed è fatta di uomini e donne che lavorano, spesso lontano dai riflettori, con un enorme spirito di sacrificio. A loro, a tutti loro, sarò grata per tutta la vita.

Maria Dolores Ietri