21 marzo, legalità e mafie. L'evento a Cariati: “I giovani sono più consapevoli di quanto si pensi”

I giovani sono più consapevoli di quanto si pensi e sono interessati a capire come la società può diventare più giusta. È questo il messaggio che viene fuori da 'Terra, solchi di verità e giustizia', l'evento che si è tenuto stamattina al Cinema Teatro di Cariati in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

L'iniziativa è stata presentata da due giovanissime studentesse, Elena Tranquillo e Michela Salatino, che con spontaneità ed entusiasmo hanno tenuto alta l'attenzione del pubblico per l'intera durata dell'evento. Le due ragazze, che fanno parte del gruppo di studenti che ha vinto il primo premio del progetto Légalité, hanno introdotto le performance dei loro coetanei, intervistato gli ospiti e hanno anche dimostrato un certo piglio risoluto in un appunto conclusivo: "a quei ragazzi che nel corso dell'evento hanno ridacchiato e si sono distratti, vogliamo dire: cercate di riflettere sui temi di cui abbiamo discusso oggi".

Insomma, due future donne di carattere. E non sono le uniche tra i giovani ad avere già sviluppato uno spiccato senso critico nei confronti del mondo e la voglia di essere sempre curiosi e attenti. Sul palco si sono susseguiti una serie di ragazzi, che hanno interpretato, letto e presentato alcuni lavori. Letizia Via, alunna dell'IIS, ha recitato con maestria un brano tratto da I cento passi, il film di Marco Tullio Giordana dedicato a Peppino Impastato.
Hanno poi preso la parola i partecipanti del progetto Légalité. Federica Critelli e Antonietta Fazio, anche loro tra le quattro studentesse vincitrici, hanno presentato il video "Frangar, non flecatar". "Mi spezzerò, non mi piegherò" e hanno raccontato l'esperienza fatta in Spagna proprio grazie al progetto, durante la quale hanno potuto confrontarsi su tematiche cruciali, come quello della legalità, con alcuni coetanei spagnoli.
Emanuele Spizziri e Fiorella Delomo, dell'ITA Vittorio Emanuele II di Catanzaro sede di Gizzeria, hanno introdotto e commentato il loro video, La legge della droga.

--banner--

Mentre i tre alunni della III B dell'Istituto comprensivo di Cariati, Chiara Cariglino, Luigi Greco e Alfonso Greco, hanno letto alcuni testi dedicati a due vittime di mafia: Angelo Vassallo, il "sindaco pescatore" del Comune di Pollica, e Renata Fonte, assessore e consigliere del Comune di Nardò. Giada Renda ha poi regalato al pubblico alcune riflessioni degli alunni su un brano di don Italo Calabrò.

GLI ADULTI. L'evento, il cui svolgimento è stato ideato dai ragazzi, ha visto come ospiti anche alcuni adulti. Ognuno di loro, con le proprie professionalità e la propria esperienza, ha restituito una testimonianza o un sostegno ai più giovani.
Il primo a salire sul palco del Cinema Teatro è stato Cataldo Formaro, direttore di Cariatinet, che ha organizzato l'evento in collaborazione con l'agenzia Jureka. A seguire, Antonio Arcuri, assessore del Comune di Cariati quando è stato proposto alle scuole il progetto Légalité, Giuseppe Bruno, criminologo e giurista, autore del libro L'innocenza perduta di uomo criminale. Percorsi evolutivi di criminogenesi sociale, Concetta Cosentino, insegnante del liceo Stefano Patrizi di Cariati, Isabella Cosentino e Tiziana Capalbo, insegnanti dell'Iss di Cariati.
Ancora, Filomena Greco, sindaco di Cariati quando è partito il progetto Légalité, che ha consegnato gli attestati di merito alle studentesse vincitrici del premio. E infine, Nicodemo Leone, comandante di stazione di Cariati, e don Mosè Cariati, parroco.

Tutti hanno concordato su alcuni punti. Per esempio, che i giovani saranno il futuro della società, ma che per ora hanno bisogno di sentirsi protetti e di essere guidati in un percorso formativo che punti all'onestà e alla legalità. Inoltre, dai diversi interventi è venuto fuori che avere il coraggio delle proprie idee e arrivare perfino a denunciare può essere una scelta difficile, ma che allo stesso tempo dà un senso alla vita.
E non da ultima l'idea che nessuno deve sentirsi solo o abbandonato: le forze dell'ordine sono sempre pronte a tutelare i cittadini.
Da parte del "mondo adulto", nei diversi interventi, sono arrivati i complimenti a tutti i ragazzi, che spesso sono più in gamba di come superficialmente si pensa. E poi un appello: "siate sempre curiosi, interessati, con le antenne alzate".