Piazza Bilotti a Cosenza, l'opposizione: "Con la concessione a privati si rischia la revoca dei finanziamenti europei"

«Il Dipartimento Urbanistico e Governo del territorio della Regione Calabria faccia i necessari accertamenti e si opponga alle variazioni strutturali e funzionali del progetto riguardante Piazza Bilotti». È quanto chiedono i consiglieri comunali Carlo Guccione, Biancamaria Rende, Alessandra Mauro ed Enrico Morcavallo.

Nel 2010 fu stipulata una Convenzione tra la Regione Calabria (Dipartimento Urbanistica e Governo del territorio) e i Comuni di Cosenza e Rende, finalizzata all'attuazione dei Progetti integrati di Sviluppo Urbano (PSU) previsti dal Por Calabria Fesr 2007-2013. Tra le opere incluse nella Convenzione (e relativo Addendum) successivamente fu inserita – viene specificato nella lettera inviata dai consiglieri al Dipartimento della Regione Calabria - la riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo-culturale di piazza C. Bilotti, con la realizzazione di un parcheggio multipiano interrato, di un'area musicale nonché di un'area polifunzionale.

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Alla luce delle modifiche apportate dalla Giunta comunale di Cosenza con la delibera n.149 del 15 novembre 2017 - che ha stabilito nell'ambito delle aree della pubblica struttura di Piazza Bilotti uno spazio di circa 500 metri quadri per aprire un noto fast food - i consiglieri comunali dell'opposizione invitano «il Dipartimento urbanistico della Regione Calabria, effettuati i necessari accertamenti, ad opporsi a variazioni del progetto che determinano uno snaturamento o comunque una diminuita fruizione pubblica dello stesso, ma soprattutto che possano comportare la revoca dei finanziamenti concessi, revoca che arrecherebbe un gravissimo danno a tutti gli Enti coinvolti nonché, di riflesso, ai cittadini».

«Modifiche fatte in modo arbitrario – sottolineano i consiglieri Guccione, Rende, Mauro, Morcavallo –. L'Addendum alla convenzione prevede espressamente che "ogni variazione deve essere approvata dai soggetti sottoscrittori dell'Addendum". Queste variazioni strutturali e funzionali del progetto così come finanziato, rischiano ora anche la revoca delle risorse concesse».