“Sulla Metrotranvia Cosenza-Rende-Unical commessi errori penalmente rilevanti”

metrocosenzabis 500"Nelle ultime settimane è ripreso in maniera subdola il dibattito sulla metrotramvia Cosenza-Rende-Unical, argomento che ha già riguardato le scorse elezioni comunali di Cosenza e Rende, e che aveva visto nel voto degli elettori una chiara espressione di contrarietà alla realizzazione dell'infrastruttura. A distanza di mesi, come se nulla fosse accaduto, è tornato però alla ribalta quel vecchio modo di fare politica, dove le scelte diventano merce di scambio, e ci si dimentica degli impegni presi".

Lo afferma il Comitato no metro che aggiunge: "A dire il vero, è ormai arduo perfino parlare di dibattito pubblico, visto che non si da mai voce alle opinioni contrarie, a partire da quella del Comitato No Metro, che pur negli anni si è ritagliata un posto di rilievo nella discussione grazie alla qualità dei propri interventi e ad un'informazione dimostratasi sempre veritiera. Anche i "tavoli di discussione istituzionale", promessi nella campagna elettorale, non sono mai stati avviati, e si è continuato a portare avanti interlocuzioni private, di cui la cittadinanza è stata informata solo attraverso i "si dice" e le "voci di corridoio" riportati sulla stampa. Tutti segnali che lasciano sbigottiti, perché l'intero progetto – come più volte ripetuto attraverso convegni e comunicati stampa – presenta dei macroscopici errori progettuali dal punto di vista ingegneristico ed economico, ed altrettanto macroscopiche irregolarità procedurali.

Un esempio riguarda i confini dell'Orto Botanico dell'Università della Calabria, che è un Sito di Importanza Comunitario (SIC) facente parte della Rete Natura 2000, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per la conservazione della biodiversità a livello comunitario. Ebbene, dall'esame del progetto si scopre che i confini del SIC non coincidono con quelli riportati nella cartografia ufficiale del Ministero dell'Ambiente. Una "svista" che sarebbe bene controllare prima di firmare il contratto di appalto. Infatti, questa "svista" produce degli impatti negativi diretti sulla vita delle persone e dell'ambiente, poiché apre di fatto alla possibilità di non rispettare le distanze e i vincoli di legge, e in più, consente di aggirare la normativa in materia di Valutazione d'Incidenza preventiva, e di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Non solo.

--banner--

Questa "svista" rischia di avere conseguenze penalmente rilevanti, previste dagli art. 727-bis e 733-bis del Codice Penale, in relazione alla "distruzione di esemplari appartenenti ad una specie vegetale selvatica protetta" o alla "distruzione o deterioramento di habitat all'interno di un sito protetto". A riprova di ciò, anche la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) allegata al Piano Regionale dei Trasporti (apparsa sul Burc n. 92 del 9 Settembre 2016), afferma che «Il tracciato del sistema metropolitano di Cosenza potrebbe intercettare indirettamente l'area SIC Orto Botanico. La parte di lavori di tipo strutturale e infrastrutturale potrebbe determinare impatti negativi, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento. E' opportuno avviare in fase di progettazione la procedure per la verificare di eventuali interferenze che l'opera sia in fase di cantiere che a pieno regime può generare sul sito.»

Vista l'esistenza di incongruenze nella documentazione progettuale, come pure di valutazioni mai acquisite, il Comitato No Metro conferma che esistono ancora i margini per bloccare l'inizio dei lavori senza alcuna penale da pagare, e continua ad essere fiducioso che la vicenda della metrotramvia possa essere affrontata con senso di alta responsabilità a livello tecnico e politico, evitando il ricorso a slogan populistici. In ogni caso, confidiamo che la magistratura possa avviare quanto prima indagini sulla correttezza dell'intera procedura di gara".