Narcotraffico, “Le cosche del cosentino come broker”: i nomi dei 13 arrestati

cocaina2704"Questa inchiesta dimostra la crescita delle cosche della Calabria settentrionale. I clan rossanesi sono stati capaci di diventare broker internazionali per lo spaccio di stupefacenti sfruttando non solo un controllo capillare del territorio ma anche la solidità economica del clan degli Zingari, loro stretti alleati". A dirlo è stato il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto che ha illustrato i risultati dell'operazione su un narcotraffico gestito dalla 'ndrangheta, insieme al procuratore Nicola Gratteri e al generale Giuseppe Governale, comandante del Ros dei carabinieri, e ed ai vertici locali dei carabinieri e della Guardia di finanza. L'attività investigativa è partita all'indomani dell'arresto del boss latitante Nicola Acri, fermato a Bologna dai carabinieri il 20 novembre 2010. Al momento dell'arresto con lui c'era Francesco Carbone di Gioia Tauro. Proprio seguendo le mosse di quest'ultimo gli inquirenti hanno ricostruito la rete di contatti messa in piedi dai trafficanti rossanesi.

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A Rossano, ha evidenziato il capitano Angelo Proietti, comandante della Compagnia, "grazie all'attività di pedinamento abbiamo visto che gli spacciatori erano autorizzati dalla consorteria che decideva i luoghi di vendita, il prezzo e le quantità di stupefacenti". Per il tenente colonnello Michele Di Nunno, comandante del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro, l'inchiesta ha mostrato "l'eccezionale vitalità dell'organizzazione, che faceva ricorso in modo spasmodico a conversazioni tramite Skype, e-mail criptate e schede telefoniche 'dedicate' quasi sempre intestate a soggetti del tutto estranei al gruppo". Nel corso dell'operazione i carabinieri hanno arrestato Salvatore Galluzzi, di 40 anni, Luigi Polillo (34), Edoardo Gabriele Pometti (45), Giancarlo Pometti (39), Luigi Gustavo Pometti (49), Mauro Salvatore Pometti 39), Gennaro Scura (31) e Andrea Tocci (31). La Guardia di finanza, invece, ha arrestato Francesco Carbone (38), Graziano Umberto (32), Giuseppe Roberto Le Fosse (32), Piero Vallonearanci (31) e Francesco Sommario (41).

"La Calabria rappresenta il centro dello sforzo operativo compiuto anche a livello nazionale. Non siamo davanti ad una terra di serie B, perche' sappiamo esattamente l'evoluzione delle cosche e la loro perniciosita'". Lo ha detto il comandante del Ros dei Carabinieri, generale Giuseppe Governale, nel corso della conferenza stampa che si e' svolta oggi a Catanzaro per illustrare i particolari dell'operazione antidroga portata a termine contro la 'ndrangheta di Rossano, in provincia di Cosenza. Il generale Governale ha anche aggiunto che "a breve arriveranno altri risultati" nella lotta alla 'ndrangheta. Nel corso della conferenza stampa, era stato il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, ad evidenziare l'impegno delle forze dell'ordine in tutto il distretto: "Si sta investendo molto in termini di qualita' - ha spiegato Gratteri - e gli arresti di oggi sono stati anche l'occasione per un incontro che si e' svolto nel mio ufficio alla presenza dei vertici regionali di Carabinieri e Guardia di Finanza per fare il punto su diversi aspetti". Il procuratore ha anche espresso la propria soddisfazione per il coordinamento tra le forze dell'ordine nella lotta alla criminalita' organizzata, cosi' come e' stato ribadito anche dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto.