Scritta una memorabile pagina della storia del Pontificio Seminario Regionale: l’incoronazione della Mater Boni Consilii

E' davvero significativo, in un mondo in cui si vuole relegare la fede ad un fatto privato, anzi eliminarla dalla cultura del nostro tempo, osservare tanti giovani che hanno deciso di donare la loro vita per Cristo, cogliendo in loro un volto gioioso, sereno. Ecco la realtà del Pontificio Seminario Regionale "San Pio X" di Catanzaro, da molti non conosciuta veramente, che da oltre un secolo, opera nel silenzio quotidiano, in mezzo al frastuono della Città, spesso distratta da mille voci, a formare la coscienza di tanti giovani, a prepararli al sacerdozio, al servizio della Calabria e non solo. Sì, il bene che si costruisce giorno per giorno non fa rumore, perché opera nella quiete, nella discrezione, nella delicatezza. E' diventato molto facile, ai nostri giorni, mettere in risalto il volto di una Chiesa che commette errori, ma questa volta non è così: è una Chiesa che costruisce speranza, getta le basi per un futuro differente, riporta la fede nel cuore delle persone.

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Ed ecco il voler dire al mondo tutto ciò, con una certa solennità e austerità, attraverso le celebrazioni in onore alla Madonna del Buon Consiglio, patrona del Seminario e dei giovani seminaristi, iniziate già da venerdì sera, con i Vespri solenni, in occasione del Cinquantesimo anniversario di Dedicazione della Cappella Maggiore. Ad accogliere il Cardinale Giovanni Battista RE, Vice Decano del Collegio Cardinalizio e Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, l'Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone, insieme con il Rettore, Mons. Vincenzo Scaturchio e la Comunità tutta.

Sabato mattina, alle 11.30, la solenne Celebrazione durante la quale la Sacra Effigie della Mater Boni Consilii, è stata canonicamente incoronata per le mani del Cardinale Re. Presenti gli Eccellentissimi Vescovi Mons. Francesco Milito, Luigi Renzo e Antonio Cantisani, numerosi sacerdoti del clero calabrese, ex alunni, religiosi e religiose, seminaristi e tantissimi fedeli laici provenienti da diverse comunità parrocchiali della regione. La celebrazione è stata preceduta da un incontro nell'Aula Magna durante il quale il porporato ha parlato ai numerosi presenti della sua lunga esperienza a servizio della Santa Sede, soffermandosi particolarmente sulla proficua collaborazione vissuta a fianco di San Giovanni Paolo II, tratteggiandone la profonda spiritualità.

Il Rettore, Mons. Vincenzo Scaturchio, nel saluto rivolto al Cardinale e all'assemblea all'inizio della Santa Messa, ha sottolineato come "la comunità del seminario mette sempre al centro della propria giornata e del cammino di formazione la Vergine Maria, quale modello nella missione di offrire Gesù al mondo. Incoronare l'immagine della Madonna è un segno di gratitudine e devozione a Lei". Anche il Cardinale, nella sua omelia, ha osservato come "il gesto di incoronare l'effige della Madonna è un gesto carico di significato spirituale, che ha radici lontane nel tempo e che rappresenta un riconoscimento di Maria Regina del regno di Cristo, Re del cielo e della terra". I diademi posti sul capo della Madonna e del Bambino, opera del maestro orafo crotonese Sergio Saraco, sono stati realizzati in oro e pietre preziose. La Comunità del Seminario ha voluto con questo gesto memorabile, destinato a rimanere in perpetuo, manifestare il desiderio di scegliere la Madonna come Regina dei cuori e di voler seguire i suoi materni consigli, perché sono consigli di Colei che veramente ci ama. In seguito il Cardinale Re, insieme con Mons. Scaturchio, ha salutato i presenti, fermandosi particolarmente con gli ammalati ospiti della vicina Casa Sacri Cuori, presso la quale i seminaristi svolgono anche il loro servizio, nell'ottica di una Chiesa attenta ad ogni persona, soprattutto quelle più deboli e indifese, come insegna Papa Francesco.