Catanzaro, i capigruppo di maggioranza a Fiorita: “Cambiavento sì, ma con Costanzo. Quella del prof. è una virata ardita. I suoi lo seguiranno?”

"Chiunque si interessi di politica, anche 'distrattamente', un'occhiatina ai sondaggi la dà sempre. Sa bene, allora, che in coda a ogni cartello mostrato, spiegherebbe il noto Pagnoncelli magari in un talk dell'altrettanto conosciuto Floris, con percentuali varie c'è una quota di: "Non sa, non risponde".

Ebbene, con grande stupore, riscontriamo che anche il leader di Cambiavento, Nicola Fiorita, di fronte a una banale e innocente domanda su un matrimonio che vorremmo semplicemente capire se s'ha da fare, rientra in questo novero.

C'è di più: lo stesso professore, riferendosi alla nostra precedente nota stampa, parla di comunicato pomposo e confuso che si infrange in modo fragoroso contro i contenuti della politica trasparente e popolare da lui propugnata. Accade, però, che il fatidico sì non lo pronunci Mai.

Sceglie insomma di rispondere non rispondendo, e dribbla l'elementare quesito meglio di quanto fatto da Maradona con gli avversari inglesi e belgi a Mexico '86. Ora intuiamo perché ci consiglia di guardare il Mondiale in tv: ama il calcio. Fatto sta che la politica bella e diafana che professa, prevedrebbe una parola di chiarezza sulle alleanze, soprattutto da parte di chi ha iniziato a cullare un pensiero stupendo, che nasce un poco strisciando, ovvero quello di soppiantare Abramo.

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Legittimo, anzi persino doveroso da parte sua e delle migliaia di cittadini che si riconoscono nel progetto di governo della città che ha varato nell'inverno del 2017. Ma con quali compagni di viaggio? Quanti seguono la civica assise il nome ce l'avrebbero: Sergio Costanzo, of course.

Se non fosse, però, che a dar retta a certi rumours l'ardita virata del prode nocchiero Fiorita avrebbe prodotto, per lo zoccolo duro di Cambiavento, uno scarroccio troppo repentino e brusco della nave su cui sono saliti a bordo.

Un folto gruppo di aficionados si è sentito sballottato, meditando sull'opportunità del fine che giustifica i mezzi. Già, il rischio è appunto questo, l'eterogenesi dei fini. L'idea di un'alleanza siffatta, ancorché stuzzicante sul piano numerico, apparirebbe alla base del movimento fioritano quantomeno ibrida, se non addirittura incestuosa. Ragion per cui il professore, tra una partita e l'altra di Russia 2018, sembra si sia ieri consultato con i fedelissimi per capire le implicazioni di una decisione "very strong". Consultazioni talmente fervide da inibire la "rispostite" che lo caratterizza, placata con tanto di annuncio su Facebook in nome di una riflessione approfondita. Un fatto che ci spinge a rammentargli di non pensare troppo, poiché come ci insegna da insigne cattedratico qual è: "Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur". E sarebbe una nemesi per chi si prefigge di espugnare il Palazzo. Spiace poi constatare, nel disorientamento generale, il silenzio assordante del Grillo Parlante Gianmichele Bosco, alter ego del fantasma Fiorita, "non pervenuto" nei corridoi del De Nobili, che di colpo ha smesso di pontificare forse perché improvvisamente orbato della delega di ministro delle Comunicazioni.

Siamo tuttavia sicuri che, dopo l'iniziale shock, tutto tornerà come prima. Rileggeremo i comunicati di quelli che scrivono bene, a cui però consigliamo di bandire aggettivi quali odioso perché la forma spesso è anche sostanza. Ma adesso l'abbiamo fatta lunga e allora ci congediamo al grido: Cambiavento sì, ma con... Costanzo. C'è insomma qualcosa di nuovo nell'aria, anzi d'antico... Cosa ne penseranno gli elettori di Fiorita?". E' la nota diramata dai capigruppo della maggioranza Luigi Levato (Forza Italia), Ezio Praticò (Catanzaro da Vivere), Rosario Mancuso (Catanzaro con Abramo), Giuseppe Pisano (Officine del Sud) e Andrea Amendola (Obiettivo Comune).